L’attacco dei manifestanti serbi contro un’unità dell’esercito italiano è stato definito dal ministro degli Esteri Antonio Tajani “inaccettabile”. Ha annunciato che le truppe italiane e della NATO rimarranno in Kosovo per facilitare un accordo di pace.
14 soldati italiani, feriti negli scontri tra le truppe della Nato e circa 300 manifestanti serbi, hanno lavorato a fianco delle truppe delle Forze del Kosovo (Kfor) e della polizia kosovara per mantenere l’ordine durante una manifestazione contro il nuovo sindaco albanese nel comune di Zvecan nel nord del Kosovo.
La salute del soldato ferito è migliorata. Due di loro rientreranno in Italia nei prossimi giorni, mentre l’altro è ricoverato nell’ospedale del contingente italiano a Pristina.
“La Nato e le nostre forze armate continueranno a garantire stabilità ed evitare che la situazione si deteriori”, ha affermato il vice primo ministro e ministro degli Esteri Antonio Tajani (Forza Italia/PPE). Ha aggiunto che da parte italiana c’è una “strategia politica” per raggiungere un accordo tra le parti e che la questione sarà all’ordine del giorno del vertice Nato in corso a Oslo.
Il ministro ha assicurato che l’Italia è impegnata a riportare la pace e la stabilità nelle zone di conflitto. Comunica che all’incontro con il Presidente serbo Aleksandar Vučić ha preso parte l’Ambasciatore italiano a Belgrado.
“Al momento non ci sono responsabilità da parte serba. Ho chiesto al primo ministro del Kosovo di rinviare la nomina di un sindaco che rappresenti la popolazione di lingua albanese in questa parte del Kosovo proprio per evitare tensioni”, ha affermato Tajani.
“Servono grande prudenza e moderazione. Questi sono i due paesi candidati all’adesione all’UE. Dobbiamo assicurarci che il percorso sia positivo”, ha aggiunto. Ha sottolineato che le tensioni potrebbero danneggiare l’adesione del Kosovo all’UE.
Da quando è entrato in carica, Tajani si è battuto per l’integrazione dei Balcani nell’UE e per un “rilancio dell’impegno italiano” nella regione. Pertanto, ha rivolto un appello alle parti coinvolte affinché si astengano da iniziative unilaterali che potrebbero portare a “incidenti”.
Il capo della politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, ha descritto la situazione in Kosovo come “pericolosa e insostenibile”.
“Abbiamo urgente bisogno di una riduzione dell’escalation e di una soluzione attraverso il dialogo in modo da poter ricominciare ad attuare l’accordo”, ha detto Borrell dopo un incontro con il primo ministro kosovaro Albin Kurti a Bratislava.
“Ora è necessario calmarsi”, ha detto Borrell.
Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha annunciato che avrebbe inviato altri 700 soldati in Kosovo.
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