Ciano, ministro degli Esteri di Mussolini, bombardò la stessa Salonicco. È stato messo a terra dal Duce quando si è spaventato, dopo che i piloti greci gli avevano dato la caccia

il nostro partner e storico, Konstantinos Lagos

Quando fu dichiarata la guerra greco-italiana, il ministro degli Esteri italiano era il genero di Mussolini, il principe Galeazzo Ciano. Oltre che ministro e diplomatico, Ciano è stato anche pilota dell’Aeronautica Militare. Non ha perso questa capacità nemmeno quando è diventato ministro.

Così partecipò alle guerre dell’Italia fascista nella seconda metà degli anni ’30, sia alla guerra civile etiope (1935) che a quella spagnola (1936-1939) come pilota di bombardieri in prima linea. La stessa cosa accadde durante la seconda guerra mondiale nelle operazioni dell’aviazione italiana del 1940 contro obiettivi nel sud della Francia.

Bombardamento di Salonicco

Così nei primi giorni della guerra greco-italiana, Ciano lasciò il Ministero degli Affari Esteri per la cabina di pilotaggio di un bombardiere italiano Savoia Marchetti 79 che stava per bombardare le città greche. Lo squadrone Ciano si era impegnato a bombardare Salonicco e dal 28 ottobre era in allerta per iniziare le operazioni. Per i primi quattro giorni il maltempo ha impedito le operazioni aeree italiane a Salonicco.

Galeaccio Ciano (Fonte: Wikipedia)

Appena il tempo si schiarì, il 1° novembre 1940, Ciano partecipò al primo bombardamento aereo della città. Ha registrato nel suo diario per la giornata:

“1 novembre 1940. Il sole è finalmente sorto. Ho colto l’occasione per effettuare uno spettacolare bombardamento di Salonicco. Mentre tornavo a casa, sono stato attaccato da aerei greci. Va tutto bene. Due dei loro aerei sono stati abbattuti, ma devo ammettere che questa è la prima volta che mi danno la caccia. È una brutta sensazione”.

Il bombardamento di Salonicco è stato effettuato da 20 bombardieri italiani. A protezione dei bombardieri hanno partecipato alla missione nove caccia italiani di tipo Fiat. Gli aerei italiani furono intercettati da sette caccia greci Pzl 24 del 22nd Pursuit Squadron. I guerrieri greci combatterono duramente con gli italiani e impedirono loro di fare ciò che volevano bombardando Salonicco, e in particolare il porto della città e le navi che si trovavano lì che erano i principali obiettivi dell’aviazione italiana. Ma molte bombe italiane caddero sugli edifici della città.

Risposta del pilota greco

La severità delle intercettazioni degli aviatori greci si vede negli appunti di Tsiano. Anche se aveva molte precedenti esperienze operative al fronte, lo ha riconosciuto era la prima volta che veniva inseguito da un avversario ed era spaventato. Tuttavia, le notizie secondo cui gli italiani avrebbero abbattuto due aerei greci non sono vere. Infatti, il 1° novembre 1940, nessun aereo, né greco né italiano, fu abbattuto sopra Salonicco.

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Il giorno successivo, 2 novembre 1940, i bombardieri italiani tentarono nuovamente di attaccare Salonicco. Questa volta i greci avevano l’esperienza del giorno precedente nell’intercettazione di aerei italiani, di conseguenza ne abbatterono due. Uno è stato abbattuto dal fuoco della contraerea e l’altro è stato abbattuto dal Cmdr Marino Mitralessi.

Egli, pilotando un PZL P24, sopra Lagadas durante uno scontro aereo con un bombardiere italiano Alcione CANT Z. 1007, esaurite le munizioni, “sfonda” con la sua elica il timone del bombardiere nemico, facendolo andare fuori controllo e schiantandosi contro il terreno. Inoltre, salva un aviatore italiano che si lancia con il paracadute da un aereo da una folla di paesani greci arrabbiati che si muovono contro di loro per punirli.

Marino Mitralexis. (Fonte: Wikipedia)

Mitralexis divenne noto in tutti i paesi che combatterono l’Asse. Il 4 novembre 1940, i suoi successi – ma non il suo nome – erano sulle prime pagine dei principali quotidiani britannici e il giorno seguente sui giornali americani. Tuttavia, il bombardamento di Salonicco fu continuato dall’aviazione italiana fino quasi alla fine della guerra greco-italiana del 1940-41.

Il fatto che l’attentatore di Ciano sia stato inseguito dai combattenti greci durante la sua prima missione ha portato Mussolini a vietare a suo genero di prendere nuovamente parte ai bombardamenti contro obiettivi greci. Se in una futura operazione l’aereo di Ciano si schianta e lui viene ucciso o catturato dai greci, questo sarà un duro colpo per il campo della propaganda italiana. Il frettoloso ritiro di Ciano dal servizio attivo dimostra che nel 1940 gli italiani avevano inizialmente sottovalutato l’aviazione greca come nemica, ma si resero presto conto del loro errore.

Ciano è stato acuto in attacco ma solo in contropiede.

foto originale: Ciano con il suo equipaggio di bombardieri italiani durante le operazioni del 1940 contro la Francia. (Fonte: Armed Conflict.com)

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Marino Esposito

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