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La maggior parte dei rappresentanti dell’Unione europea giovedì sera ha concordato importanti riforme che aiuteranno a regolare meglio l’afflusso di rifugiati. È stato annunciato che la presidenza dell’Unione europea Svezia dopo una riunione dei ministri degli esteri degli Stati membri in Lussemburgo.
L’accordo risolve due principali punti controversi di lunga data: un trattamento più rapido delle domande di asilo già alle frontiere dell’UE e l’assistenza agli Stati membri più gravati dall’afflusso di rifugiati. Secondo la proposta iniziale erano previste la redistribuzione dei migranti e altre forme di solidarietà.
Le procedure di asilo devono essere inasprite. I migranti provenienti da Paesi ritenuti sicuri devono essere accolti in strutture di accoglienza dopo aver attraversato il confine. Se la valutazione conclude che il richiedente non ha diritto all’asilo, deve essere rimandato indietro immediatamente.
La solidarietà con i paesi che affrontano i maggiori flussi di migranti diventerà obbligatoria, ma gli altri Stati membri non dovranno accettare i rifugiati. Invece, pagheranno ai paesi colpiti compensazioni finanziarie o assistenza in altri modi, ad esempio inviando esperti o supporto materiale.
Secondo il ministro dell’Interno Vít Rakušan, la Repubblica Ceca sarà esente da tale obbligo a causa dell’elevato numero di rifugiati che riceve dall’Ucraina.
Al termine del regime di protezione temporanea per i rifugiati ucraini, grazie a questo accordo, la Repubblica Ceca diventerà destinataria di un contributo finanziario di solidarietà.
—Vit Rakusan (@Vit_Rakusan) 8 giugno 2023
“Quando terminerà il regime di protezione temporanea per i rifugiati ucraini, grazie a questo accordo, la Repubblica Ceca diventerà destinataria di un contributo finanziario di solidarietà”, dichiarato Austria dopo la riunione. La Repubblica Ceca sostiene l’accordo, secondo i diplomatici, solo la Polonia e l’Ungheria si oppongono. Allo stesso tempo, non è richiesta l’approvazione di tutti i paesi.
Il compromesso risultante sarà ulteriormente affinato in ulteriori negoziati all’interno dell’UE e della Commissione europea e dovrà essere discusso anche dal Parlamento europeo. Tuttavia, l’accordo della maggioranza dei ministri dei paesi membri è la chiave.
L’ultimo ostacolo alla sua realizzazione è la richiesta dell’Italia di voler aumentare il numero dei Paesi che considera sicuri. Oltre ai ministri degli Interni in Lussemburgo, i primi ministri di Italia e Germania, Giorgia Meloniová e Olaf Scholz, hanno discusso contemporaneamente di migrazione in un incontro a Roma giovedì.
I paesi dell’UE non sono stati in grado di raggiungere una posizione comune su una soluzione in materia di migrazione dalla massiccia crisi dei rifugiati nel 2015. A quel tempo, si profilava una soluzione sotto forma di ridistribuzione obbligatoria dei migranti, ma la proposta è fallita. a causa della disapprovazione della Repubblica ceca.
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