NPochi giorni dopo aver istituito una “task force” contro le fake news (FAZ dal 7 aprile), il Primo Ministro ha guidato personalmente la lotta contro le presunte notizie inventate in tempo di pandemia. Giuseppe Conte ha utilizzato la tanto attesa conferenza stampa del Venerdì Santo per fare proprio questo.
È stato annunciato che prolungherà il coprifuoco, inizialmente limitato al lunedì di Pasquetta, e le restrizioni all’attività economica fino al 3 maggio. Tuttavia, non è ancora chiaro quali settori economici saranno allentati dopo Pasqua e cosa sarà consentito durante Pasqua. Pertanto l’annuncio del capo del governo lo scorso fine settimana è stato di interesse nazionale.
L’inizio della conferenza stampa, originariamente previsto per le 14.00, è stato progressivamente posticipato fino ad arrivare finalmente alle 19.30, prima serata. Ecco perché la dichiarazione del capo del governo da Palazzo Chigi, residenza ufficiale del Primo Ministro italiano, è stata trasmessa da tre canali di informazione: il pubblico Rainews 24 e i concorrenti privati SkyTG24 e TGcom24. A bordo anche la programmazione completa della Rai e delle emittenti private Mediaset e La7. Naturalmente la conferenza stampa, che in realtà è un discorso televisivo alla nazione seguito da un’occasione per porre domande ai giornalisti, viene trasmessa in diretta anche da molte stazioni radio.
Conte ha annunciato fin dall’inizio una cosa che non ha sorpreso nessuno: il “lockdown” resterà in vigore fino all’inizio di maggio, e il coprifuoco sarà rigorosamente applicato durante le vacanze di Pasqua. Anche durante il “lockdown” dell’economia, i capi di governo hanno concesso pochi allentamenti: altrimenti i successi ottenuti nella lotta alla pandemia di coronavirus, ottenuti nonostante molte difficoltà, sarebbero minacciati. Da martedì librerie e cartolerie hanno riaperto nella maggior parte del Paese. I lavoratori forestali potranno nuovamente tagliare gli alberi. Possono riaprire anche i negozi di abbigliamento per bambini.
Ma poi, in connessione con il dibattito sullo stanziamento di miliardi di euro in aiuti da parte dell’Unione Europea, Conte ha lanciato un attacco frontale a Matteo Salvini del partito nazionalista di estrema destra Lega e a Giorgia Meloni del post-fascista Fratelli d’Italia festa. Il capo del governo ha accusato i due politici dell’opposizione di aver mentito davanti al pubblico presente e di aver diffuso notizie false. Forse non tutti i telespettatori e gli ascoltatori capiscono cosa sia veramente il diverbio tra Conte e i politici oscurati dell’opposizione. Il problema è complesso; ci sono opinioni divergenti sugli strumenti di finanziamento che Bruxelles dovrebbe utilizzare per trasferire tutti i soldi a Roma il prima possibile.
C’è stato un orrore diffuso, anche all’interno delle fila della sua stessa coalizione di sinistra, quando Conte ha abusato del suo accesso privilegiato a milioni di telespettatori per controversie minori di partito senza che gli attaccati avessero la possibilità di rispondere – come nei dibattiti parlamentari. Il filosofo e politico Massimo Cacciari, a lungo sindaco di sinistra di Venezia, ha avvertito Conte che finché governerà in condizioni di emergenza nazionale e il dibattito in parlamento sarà ridotto al minimo, dovrebbe “astenersi da ogni polemica” – soprattutto quando tutte le emittenti sono nel paese era collegato per lui. Il vicepresidente della Camera dei Rappresentanti, Ettore Rosato del partito di coalizione liberale di sinistra italiana Viva, ha parlato degli “attacchi inutili e ingiustificati” di Conte contro Meloni e Salvini.
Enrico Mentana, conduttore del telegiornale serale della televisione privata La7, ha detto che non avrebbe concesso spazio al capo del governo se avesse saputo della sua intenzione di polemizzare contro l’opposizione invece di concentrarsi su questioni di interesse nazionale. La Presidenza del Consiglio ha risposto che Mentana rappresentava “l’opinione individuale” quando ha rifiutato il diritto di Conte “di respingere le ‘fake news’ e le calunnie in una conferenza stampa nazionale”. Mentana poi è rimasto ancora più inorridito dal fatto che il Primo Ministro avesse abusato del privilegio di parlare direttamente a milioni di italiani per liquidare il dissenso come una notizia falsa. Nella migliore delle ipotesi, l’opinione pubblica si è abituata al fatto che il leader rivoluzionario venezuelano Hugo Chavez si arroga il diritto di “intervenire quando e dove vuole”, ha lamentato Mentana: “Questo chiaramente non ha nulla a che fare con la democrazia”.
“Datopato di Internet. Orgoglioso evangelista della cultura pop. Studioso di Twitter. Amico degli animali ovunque. Comunicatore malvagio.”