La mafia italiana effettuava anche coltivazioni – Frode con pascoli inesistenti – 25 arresti

Massiccia operazione di polizia in Italia per frodare l’UE tramite la CAP.

  • L’Unione Italiana Agricoltori, Coldiretti, ha descritto l’ingegnosità dei paesi vicini come una frode nei confronti dell’UE nel ricevere sovvenzioni per pascoli inesistenti per lo “sviluppo rurale”. Mafia delle praterie».

Operazione Guardia di Finanza Pescara, sotto la direzione e coordinamento della Direzione provinciale antimafia della Procura dell’Aquila, sotto il nome in codice Massima “transumanza”. con conseguente 25 arresti.

Dopo due anni di indagini, 100.000 intercettazioni telefoniche, esame di 8.000 documenti e 270 conti bancari in diverse regioni d’Italia, la polizia ha preso di mira 75 persone legate alla mafia che ha utilizzato impropriamente i fondi nazionali e dell’Unione europea, del Fondo di garanzia della politica agricola comune europea. Delle 75 persone, 25 sono state arrestate.

Come riferito dalle autorità italiane, sindacato criminale operano dal 2014 e avrebbero falsificato documenti per dimostrare che erano autorizzati a utilizzare i terreni comunali per la produzione agricola, qualificandoli così a richiedere i fondi dell’Unione Europea per lo sviluppo agricolo. Gli investigatori finanziari ritengono che l’importo totale della frode sia di ca cinque milioni di euro (US $ 5.250.425,00).

In un comunicato diffuso dall’Unione Italiana Agricoltori si sono rallegrati per l’esito dell’operazione di polizia, sottolineando che “La mafia della steppa, è un fenomeno criminale dannoso per le imprese, l’agricoltura e la nostra economia, che ancora oggi è riconosciuto nei paesi “L’onestà di un’azienda zootecnica che porta avanti con sacrificio e passione una tradizione millenaria.”

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Marino Esposito

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