Chioggia. Un insegnante di italiano è riuscito a utilizzare un ingegnoso sistema di essere senza lavoro per vent’anni del suo precedente servizio. La Corte di Cassazione, la massima giurisdizione del Paese, ha deciso ora sul caso del 56enne, accusato di essere “permanentemente e assolutamente incompetente”.
Le assenze più lunghe per malattia dei dipendenti si verificano nella vita professionale. Cinzia Paolina De Lio, tuttavia, alla luce delle informazioni presentate anche in aula, si può presumere che non sia affatto seria nell’esercizio della sua professione. Tra gli altri riportato “La Repubblica“come gli insegnanti di lettere e filosofia riescono a non dover insegnare per un totale di venti su 24 anni. Per prima cosa, continua a fare domanda per il congedo per malattia – 67 in tutto, tenendolo lontano da scuola tra i 40 ei 180 giorni all’anno. È stato in congedo parentale sette volte, gli è stato concesso un permesso 24 volte per prendersi cura dei suoi genitori e De Lio ha ricevuto una formazione più lunga cinque volte. Ad esempio, è certificata in disturbi dell’apprendimento e salute mentale adolescenziale, pet therapy, criminologia, nuove tecnologie, storia della medicina, oltre a un diploma in pianoforte.
Inoltre, partecipa ripetutamente a convegni e seminari, scrive come giornalista per portali online. Ben oltre i confini del Veneto, il 56enne è conosciuto in Italia come un “guru fantasma”. Quando De Lio si trovava davanti alla classe, improvvisava. Come ha spiegato uno studenteChe non ha seguito il curriculum, non ha usato i libri prescritti in classe. Incapace di fornire risposte alle domande, “ha passato ore a discutere del procedimento giudiziario a suo carico e ha sottolineato di essere pronto a dire la verità”. Di fronte alle numerose lamentele degli studenti – che nel 2016 chiedevano la sostituzione di De Lio durante lo sciopero – la direzione della scuola secondaria di Chioggia ha contattato il ministero dell’Istruzione.
Il Ministero dell’Istruzione controlla i metodi di insegnamento
Segue un’ispezione di tre giorni. Secondo un funzionario del ministero dell’Istruzione, i loro metodi sono “incompatibili con il sistema educativo”. De Lio sarà rilasciato nel 2017. Tuttavia, è riuscito a fare causa in tribunale facendo riferimento alla “libertà di insegnamento”. L’ispezione fu troppo breve per giudicarlo come insegnante. In effetti, è stato restaurato. Il Ministero dell’Istruzione è ora pervenuto alla Corte di Cassazione che il licenziamento del docente è valido. Lo hanno sottolineato i giudiciche la “libertà di insegnamento” deve essere adattata alle esigenze degli studenti, che a loro volta hanno diritto a una vera educazione.
Naturalmente c’è una certa autonomia per quanto riguarda il metodo di insegnamento appropriato, ma ciò non significa che “un insegnante non usi alcun metodo, non organizzi o struttura affatto l’insegnamento”. De Lio però non ha colto l’occasione per presentare la sua versione della “verità” dopo la sentenza. Su un Richiesta da “La Repubblica“ lui ha risposto: “Vorrei dirti la verità su questo problema unico e reale, ma in questo momento sono sulla spiaggia”. Proprio perché era lui stesso un giornalista, si sarebbe comunque occupato dell’aspetto mediatico della sua storia, ma non avrebbe voluto parlare comunque con giornalisti che non si conformassero alla loro versione della verità.
“Giocatore per tutta la vita. Fanatico di Bacon. Introverso appassionato. Praticante di Internet totale. Organizzatore.”