Un giorno come oggi9 ottobre 1963, a Italia2000 persone sono morte in seguito frana dietro la diga Lago Baiouddove è causato tsunami!
Pochi minuti dopo le 23 quando, dopo forti piogge, le pendici del Monte Toc – milioni di metri cubi di roccia e terra – sono crollate e sono crollate nel lago artificiale del Vajont (Vajont), provocando un’onda micidiale – uno tsunami di 50 milioni metri cubi d’acqua!
La diga, completata nel 1959 e all’epoca una delle più grandi al mondo, non subì gravi danni. Tuttavia, l’alluvione ha distrutto molti villaggi nella valle e ucciso quasi 2.000 persone. Un terzo della popolazione di Longarone, il paese più grande vicino alla diga, è morto! Circa 350 famiglie hanno perso tutti i loro membri. La maggior parte dei sopravvissuti piange i propri parenti e amici, le proprie case e i propri averi.
Il 22 marzo 1959, durante la costruzione di una diga, una frana nei pressi della Diga di Pontesei generò onde alte 20 metri, che uccisero una persona.
Per tutta l’estate del 1960 si osservarono frane e smottamenti minori; invece di prestare attenzione a questi segnali di allarme, il governo italiano ha scelto di perseguire diverse persone. giornalista che ha rilevato il problema!
Il timore che il Monte Toc crolli è diffuso in regione. Inoltre, i costruttori e gli operatori della diga non hanno seguito le procedure di stabilizzazione del suolo richieste e hanno riempito il lago al di sopra delle norme di sicurezza.
Mezzo villaggio nel cimitero!
Il 9 ottobre 1963, gli ingegneri videro cadere alberi e rocce rotolare nel lago. E le frane non si potevano più contenere: le precipitazioni nel lago hanno spostato in circa 25 secondi 115 milioni di metri cubi d’acqua, di cui 50 milioni di metri cubi hanno superato la diga, provocando onde alte fino a 250 metri!
L’acqua scorre lungo la valle e sgorga sul villaggio Longarone. Le case furono distrutte, tranne il municipio, e metà della popolazione fu uccisa! Le alluvioni della valle del Piave causate dalle onde distrussero i paesi di Longarone, Pirago, Rivalta, Villanova e Fae.
Governi, politici e autorità pubbliche considerano ancora la tragedia come un fenomeno naturale inatteso e inevitabile. E come accade ovunque e sempre i tribunali hanno condannato un pugno di ingegneri e uno di loro (Mario Pancini) si è suicidato nel 1968. Il governo non ha mai citato in giudizio la SADE per un risarcimento.
Il 12 febbraio 2008, in occasione del lancio dell’Anno Internazionale del Pianeta Terra, l’UNESCO ha citato la tragedia della “Dam Vajont” come una delle cinque “racconte cautelative” causate dal “fallimento di ingegneri e geologi”…