Fanale posteriore per sanzione UE
Malta è stata riluttante ad agire contro l’oligarchia
12/10/2022 12:32
Più di 1.200 persone e 118 aziende sono state sanzionate nell’UE dall’inizio della guerra di aggressione della Russia. Gli Stati membri hanno continuato con spirito diverso.
Gli Stati membri dell’UE hanno congelato i beni di oligarchi e società russe per un valore di 18,9 miliardi di euro come parte delle sanzioni. Secondo le statistiche dell’UE, il Belgio è in testa con beni congelati per un valore di 3,5 miliardi di euro. Seguono il Lussemburgo con 2,5 miliardi di euro, l’Italia con 2,3 miliardi e la Germania con 2,2 miliardi.
Anche Irlanda, Austria, Francia e Spagna hanno congelato ciascuna attività russe per un valore di oltre 1 miliardo di euro, secondo i dati riportati fino al 25 novembre. Malta, che ha rilasciato un controverso “passaporto d’oro” a ricchi investitori, è stata l’ultima della lista con 146.558 euro sequestrati. Il “passaporto d’oro” è un permesso di cittadinanza e di soggiorno che un paese dell’UE concede a ricchi stranieri extracomunitari in cambio di un impegno di investimento. Poco dopo l’attacco russo all’Ucraina, Malta ha sospeso le sovvenzioni ai cittadini russi.
L’Unione Europea ha ripetutamente imposto sanzioni senza precedenti alla Russia da quando ha invaso l’Ucraina a febbraio. Un totale di 1.241 persone e 118 entità sono state soggette a sanzioni dell’UE per il loro ruolo nella guerra in Ucraina. Queste sanzioni includono anche il congelamento dei beni e il divieto di viaggio verso l’UE.
L’UE chiede più disciplina
La Commissione dell’Unione Europea ha ricordato agli Stati membri in una lettera di giovedì che il congelamento dei beni di persone e organizzazioni sanzionate e la fornitura di dati su di loro è obbligatorio. “Tuttavia, le informazioni fornite e la frequenza degli aggiornamenti variano da uno Stato membro all’altro”, si legge nella lettera. “Questo mina i nostri sforzi congiunti”.
Al vertice del 20-21 ottobre, i leader dell’UE hanno chiesto alla Commissione di esaminare in che modo i beni russi congelati potrebbero essere utilizzati per aiutare a ricostruire l’Ucraina. Il 30 novembre la Commissione ha presentato una proposta idonea.