“Porta del Qatar”: da aprile i Pancheri sono sorvegliati dai servizi segreti belgi

Pier Antonio Panzeri, deputato europeo per il Partito socialista democratico italiano dal 2004 al 2019, l’uomo considerato il “cervello” del Qatargate.

Da aprile, secondo quanto reso noto dal quotidiano italiano “La Repubblica”, i servizi segreti belgi lo seguono e raccolgono informazioni fino a chiudere il caso.

Sette mesi fa la polizia ha fatto irruzione nella sua casa dove ha trovato 700.000 euro in 50 euro divisi in sette pacchi in una valigia sotto il letto e anche in una cassaforte nel soggiorno di casa sua.

L’agente segreto ha scattato delle foto e poi ha rimesso tutto al suo posto. Prima di andarsene hanno installato microspie e telecamere, sbrogliando lentamente i grovigli di una rete organizzata di corruzione.

Data segreta

In un hotel di lusso a Bruxelles, due mesi fa Pancheri e Giorgi hanno avuto un appuntamento segreto di un’ora e mezza in una suite al quarto piano.

Proprio in questo hotel di lusso si è svolto il 10 ottobre un importante incontro tra Pancheri, soci della signora Kaili, e un gruppo di qatarioti, tra cui il Ministro del Lavoro, secondo quanto riferito dall’Italia, lo scopo dell’incontro era quello di formarli adeguatamente per audizioni presso la sottocommissione per i diritti umani del Parlamento europeo in Qatar.

L’italiano “Il fatto Quoditiano” descrive l’incontro segreto fotogramma per fotogramma.

“Erano le 18 del 10 ottobre quando Pancheri e Giorgi sono entrati dall’ingresso dell’hotel. Il primo tiene in mano una valigetta sottile mentre il secondo spinge una carrozzina in cui c’è un bambino, presumibilmente quello che ha avuto con Eva Kaili”.

Mentre Pancheri stava uscendo dall’albergo, gli agenti delle autorità belghe hanno notato che la valigetta di Pancheri era più prominente di quando era arrivato.

I soldi sporchi sono arrivati ​​dal Qatar e dal Marocco, secondo le rivelazioni de “Il Fatto Quotidiano” in parole in codice. Come scoprono Pancheri e Giorgi quando vanno a ritirare i soldi trovati in casa loro, raccontano quando vanno a fare la spesa per “cravatta” e “vestito”.

I volti “bruciati” di Pancheri.

Una pubblicazione dell’Italia “La repubblica” suggerisce che Panzeri stia ora collaborando con le autorità belghe, ammettendo alcune delle accuse, facendo nomi in modo che lui stesso si rilassi.

“L’accordo prevedeva di bloccare una risoluzione contro i due paesi Qatar e Marocco e in cambio avremo 50.000 euro”, ha detto Antonio Pantzeri, ex eurodeputato.

Tra loro, Andrea Cozzolino, eurodeputato italiano dal 2009 che Panzeri ha chiamato a capo dei 50.000 euro, Marc Tarabella, eurodeputato socialista belga che a suo dire ha visitato il Qatar ed è tornato con dei “regali” nella valigia, e Maria Arina, anche lei eurodeputata Belgio, eletto dal 2014 che, secondo Pancheri, avrebbe ricevuto anche il premio durante una visita in Qatar.

Negli ultimi sviluppi, come è noto, si registrava l’intenzione di Andrea Cozzolino di voler chiedere la revoca dell’immunità parlamentare, con un annuncio tramite il suo avvocato.

E il terzo paese coinvolto nello scandalo del Qatar Gate

Secondo nuove informazioni provenienti dagli ambienti giuridici, non è escluso l’intervento della Procura europea, se lo scandalo si aggraverà a tal punto da coinvolgere altri Paesi.

Nelle nuove scuse chieste dalla compagna di Eva Kaili, infatti, Francesco Giorgi ha svelato nuove informazioni sullo scandalo Qatargate. In particolare, Francesco Giorgi ha parlato del ruolo sospetto di un Paese terzo, oltre al Qatar e al Marocco, la Mauritania.

Il ruolo della Mauritania è emerso anche nell’inchiesta di Bruxelles sui fondi versati da diversi Paesi esteri per ottenere un trattamento di favore dal Parlamento europeo. Lo scandalo, ora abbreviato in Qatargate, riguarda il principale Paese coinvolto, ma secondo quanto riferito l’attenzione si sta ora rivolgendo ad altri Paesi.

Marino Esposito

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