Con l’arrivo del nuovo anno, sembra che sarà un altro anno difficile, con l’insicurezza che crea più stress, che pesa ancora di più sull’umore, cinema mantenere la via d’uscita dai guai.
I cinema possono aver cambiato forma nel tempo, passando dalle grandi sale alla televisione, ai video, alle piattaforme e a Internet, ma il grande schermo rimane un autentico godimento cinematografico, anche se oggi molte persone guardano i film sui loro telefoni, si recano al lavoro…
Tuttavia, il problema più grande ora sono i film, poiché continuano a diminuire di qualità, soprattutto a causa della superpotenza chiamata Hollywood. La commedia romantica o spiritosa è sostituita da un’avventura stoica ed esotica e la nobiltà dell’eroismo è sostituita da supereroi di plastica.
Quindi, tornare al buon cinema di una volta è una soluzione definitiva, per un intrattenimento autentico e, allo stesso tempo, un’opportunità per scoprire creazioni cinematografiche, registi, attori, sceneggiatori, che forse ci faranno rivedere la nostra visione del cinema. anche per piacermi di più. Dopotutto, il cinema, come tutta l’arte, non ha una data di scadenza, i film molto belli non perdono mai il loro valore, anzi, nel tempo si guadagnano il rispetto che meritano. Ci sono molti esempi, il più tipico è il classico capolavoro di Frank Capra “La vita è meravigliosa”.
Per i prossimi giorni celebrativi, questa è l’occasione per scoprire o rivisitare le dieci incredibili commedie, il film più difficile del genere, che hanno avuto un successo così grave negli ultimi decenni. Dieci film d’oro – poco famosi – del cinema europeo, che possono rallegrarci, guardare con più ottimismo al 2023 e ricordarci i grandi creatori, i grandi attori e le storie che fanno ridere, togliere il fiato, dai loro guai.
Mostri (“Io sono mostri”)
La commedia spin-off italiana Spartan, creata da Dino Rizzi nel 1963, vede protagonisti gli inimitabili Vittorio Gusman e Hugo Toniazzi, oltre a numerosi comici in ruoli secondari. Rizzi satira testi cattivi e crea bei ritratti di rappresentanti chiave della società italiana, in un momento in cui, da un lato, si stava sviluppando il “miracolo economico italiano” e, dall’altro, la realtà “porca miseria”. I poliziotti sono peggio dei loro assassini, le mogli tradiscono i loro mariti felici, gli uomini onesti vengono presi in giro dagli avvocati, i preti si travestono da star e così via. Questo film ebbe anche un altrettanto godibile seguito nel 1977 (“Mostri moderni”), diretto, oltre che da Rizzi, dalla più grande “commedia italiana” Mario Monicelli ed Ettore Scola.
Lo scandalo dei nudisti (“Sto bene Jack”)
Dalla commedia Unknown (1959) di Peter Sellers, che, pur non recitando, rubò tutta la gloria e dimostrò cosa significa essere una fonte di talento, molto prima di diventare famoso. Diretto da John Boulding, è interpretato da Ian Carmichael e co-interpretato da Richard Attenborough e Richard Thomas. Una satira straordinaria, che ha schiacciato l’élite industriale, ma non ha lasciato l’atteggiamento di un sindacato completo, il cui leader era l’inimitabile Seller.
Caro signor Cell 13 (“Two Way Stretch”)
E visto che siamo nel grande capitolo di Peter Sellers, ricordiamo un’altra delle sue commedie più forti, realizzata da Robert Day nel 1960. Tre criminali, imprigionati e in difficoltà, pianificano la fuga, derubano i diamanti del maharajah e tornano, al sicuro. un alibi prezioso. Grande umorismo, con ancora il grande Peter Sellers, che ha accanto un personaggio importante.
L’inimmaginabile fuga (“La Grande Vadrouille”)
La commedia emblematica, sull’occupazione tedesca della Francia e il nazismo, è stata creata nel 1966 da Gérard Uri e ha riscosso un grande successo commerciale, detenendo un record per decenni, con 17 milioni di biglietti! Il film è stato una risata, acclamato dalla critica, ma soprattutto, con Louis De Fines, che, soprattutto all’inizio, dimostra in pochi minuti che un grande comico non ha bisogno di altro che di un’idea per farti ridere. lacrime e allo stesso tempo ti fa pensare alla vanità dell’artista.
Il piccolo mondo di don Camillo (“Le Petit Monde de don Camillo”)
Grande successo del cinema francese, è una straordinaria commedia creata nel 1951 da Julien Divivier e interpretata da Don Camillo, prete di provincia, che si oppone al sindaco comunista Pepone e parla a… Dio, il meraviglioso e amato Fernandel. Il testo caustico è stato scritto dallo scrittore italiano Giovanni Guareschi, mentre l’amore del pubblico ha prodotto altri quattro film, l’ultimo dei quali ha mandato Don Camillo a… i “diavoli” di Mosca.
L’uomo di Epsom
Un’eccellente commedia parodia con il grande Jean Gabin mostra che può eccellere anche nei ruoli comici. Nel film del 1962, diretto da Gilles Granger, Gabin interpretava un ex ufficiale di cavalleria considerato un esperto di corse di cavalli ed estorce con successo denaro a ricchi giocatori d’azzardo. In un ruolo distintivo, come proprietario di un ristoratore tradizionale, c’è ancora una volta il grande Louis De Fines.
Pane, Amore e Fantasia (“Pannello, Amore e Fantasia”)
Una commedia romantica italiana dolce e sognante, ma anche sottilmente toccante, sulla povertà e l’abbandono della campagna italiana, creata da Luigi Comencini nel 1953, con protagonisti l’adorato Vittorio De Sica e la sexy Gina Lollobridgeta. In un villaggio del sud, un poliziotto di mezza età e poco sofisticato si innamorerà di una bambola locale, ma tutto si confonde quando una terza persona si mette in mezzo. Rimarranno comunque indimenticabili le scene con i paesani che mangiano i panini, senza ripieno e alla domanda della polizia “cosa ha mangiato” risponde “pane e fantasia”.
Fuoco… Vigili del fuoco (“Hori, ma Panenko”)
Pazzesca commedia ceca del 1967, ma più che altro una satira sul regime, di Milos Forman, bandito nel suo paese. Fu l’ultimo film dell’importante regista, che l’anno successivo emigrò negli Stati Uniti. La storia ruota attorno a una marachella che si svolge al festival dei vigili del fuoco di una città.
Mimì il fabbro (“Mimì metallurgico ferito nell’onore”)
A riprova che anche le donne possono fare commedie terribili. Qui, la celebre Lina Werdmüller, la “cattiva” ragazza del cinema italiano, realizzerà una commedia umoristica (1972), per parlare della classe operaia, dei politici, dei capisaldi della società italiana, della mafia, dell’amore, dei meridionali. Protagonisti il brillante Giancarlo Giannini, con il quale collaborerà a cinque film, e la levigata Mariangela Melato. Un perfetto campionario di commedia politica, dove, oltre ai protagonisti, sfilano in ruoli secondari una serie di volti straordinari.
Boschetto della collina di lavanda
L’apoteosi dell’umorismo britannico, in questa sorniona commedia del grande Charles Crichton (“Un pesce di nome Wanda”) con protagonisti i versatili Alec Guinness, Alfie Bass, Stanley Holloway e la brillante Audrey Hepburn. Questa sceneggiatura vincitrice di un Oscar presenta un tranquillo impiegato di banca che escogita un piano per rapinare una banca, con l’aiuto di un partner ignaro. L’intramontabile commedia di 70 anni dimostra che i diamanti sono per sempre.
Fonte: RES-MPE
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