309 persone sono morte nel terremoto di magnitudo 6.3 che ha ridotto in macerie il centro storico dell’Aquila il 6 aprile 2009, alle ore 3:32.
Un tribunale italiano ha stabilito che le vittime del terremoto dell’Aquila del 2009, nell’Italia centrale, sono state in parte responsabili della loro morte e che i risarcimenti alle loro famiglie dovrebbero essere ridotti, riferiscono i media italiani.
Il terremoto di magnitudo 6.3 che ridusse in macerie il centro storico dell’Aquila il 6 aprile 2009, alle 3:32, uccise 309 persone.
Il giudice della causa civile intentata dai familiari delle 24 persone morte sotto le macerie di un edificio, ha detto che le vittime sono tornate a letto nonostante i due precedenti attacchi durante la notte.
A causa di tale “comportamento sconsiderato”, erano responsabili per il 30% della loro morte, ha giudicato il giudice, secondo quanto riportato dal quotidiano. IlMessaggero.
Decisione irragionevole
Maria Grazia Piccinini, avvocato e madre di Ilaria Rambaldi, una studentessa di 25 anni morta nel terremoto, ha definito “ridicola” la decisione del tribunale considerando che gli esperti dicono che il pericolo di un terremoto mortale è minimo.
“Mia figlia non è preoccupata, e nemmeno gli altri”, ha detto Piccinini Corriere della Seruaggiungendo che la famiglia che chiede il risarcimento presenterà ricorso.
Sette membri della Commissione governativa per la prevenzione dei grandi rischi sono stati puniti per non aver ammonito i cittadini alla prudenza.
Nel terremoto che ha completamente distrutto il centro medievale del capoluogo abruzzese, 1.600 persone sono rimaste ferite e almeno 80.000 persone sono rimaste senza casa.