Francesco sta ancora una volta scrivendo la prefazione a un nuovo libro. Questa volta si tratta di un volume intitolato “Come un fulmine venne dall’oriente”, in cui padre Francesco Cosentino riassume in un dialogo le vicende del cardinale Lazarus You Heung-sik, prefetto del dicastero del clero. Per ora il libro è pubblicato solo in italiano.
Mario Galgano – Città del Vaticano
In primo luogo, il Papa ha parlato della lunga attesa «della consolazione di Dio» che dovette sperimentare il vecchio Simeone per poi riconoscere «il Messia mandato da Dio nel bambino». Infine Simeone lo abbracciò e ringraziò Dio “con cuore commosso, perché aveva riconosciuto in questo bambino la luce della salvezza che tutti aspettavano”. (cfr Lc 2,30-31) «Gesù è la luce che il Padre manda nella notte oscura degli uomini», ha proseguito il Papa. E Gesù è anche l’aurora che Dio vuole risvegliare quando ancora camminiamo nelle tenebre:
“È stato lui a darci un raggio di speranza là dove eravamo perduti, illuminando gli angoli più remoti della terra e le crepe dei nostri cuori spezzati, depressi e feriti. Egli è la luce originale della creazione che risplende in mezzo a noi ora per dissipare l’oscurità nelle nostre vite. Gesù è la luce del mondo (cfr Gv 8,12) e quindi per noi c’è sempre speranza, anche se a volte brancoliamo nel buio e non abbiamo ‘visione’. Perché sempre possiamo andare da lui e piangere come il cieco Bartimeo e ricevere da Gesù occhi nuovi e splendenti».
Ispirata da questa speranza, la Chiesa, nelle sue tradizioni teologiche e liturgiche, è sempre rivolta verso l’Oriente e invita a guardare in quella direzione, perché da Oriente viene la luce, “il sole della giustizia, la stella splendente che è Cristo”. La Chiesa deve lasciarsi continuamente illuminare da Cristo e dal suo Vangelo, “perché come una nave che naviga tra le onde spesso turbolente della storia, corre sempre il rischio di non essere la Chiesa di Gesù”.
Gesù è ancora oggi uno scandalo
Gesù oggi è ancora “uno scandalo, un segno di contraddizione, che sfida le nostre sicurezze e scuote i nostri cuori”, per non essere paralizzati dalla paura, imprigionati nell’ipocrisia o induriti nel peccato. La gioia del Vangelo è «veramente, mentre ci consola ed eleva», è anche profezia, «facendoci precipitare in una crisi che continua a sfidare la logica della forza umana, i calcoli mondani, le armi di oppressione, la logica della divisione. e ambiguità», ha spiegato il Papa. Gesù continua ad essere colui che turba la falsa pace di coloro che “appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni corruzione… pieni di ipocrisia e di ingiustizia” (cfr Mt 23,27- 28).
Per questo amava il cardinale Lazzaro
Per questo è lieto di presentare questo nuovo libro, che si propone di dare voce alla Chiesa d’Oriente attraverso le storie, gli aneddoti e le riflessioni del cardinale Lazarus You Heungsik. Lo ha incontrato per la prima volta nel 2014 durante la Giornata asiatica della gioventù e ora lo ha nominato alla guida del dicastero per il clero, ha ricordato Francesco nella prefazione: seminati nella terra dei martiri e cresciuti nella semplicità grazie alla gioiosa testimonianza della Chiesa viva, e dalla storia che via via prende forma si intravede il modo in cui tutti possiamo rimanere Chiesa, fedeli a Gesù e al suo Vangelo , lontano da tutto ciò che è mondano», ha spiegato il Papa.
Fede legata alla Parola di Dio e alla testimonianza del Vangelo
Dalle conversazioni registrate in queste pagine, in cui elementi autobiografici si mescolano a riflessioni spirituali e pastorali, il cardinale Lazarus traccia un ritratto della fede che nasce dal contatto costante con la Parola di Dio e con i testimoni del Vangelo; il ritratto di una Chiesa giovane e attiva, nata dai laici e divenuta strumento di speranza e compassione, attenta ai feriti; ritratto di un ministero sacerdotale che ha bisogno di rinnovarsi alla luce del Vangelo, liberandosi da ogni clericalismo e ripensandosi “accanto” e “con” i suoi fratelli e sorelle laici nella comunità e nel ministero sinodale.
“Quindi voglio ringraziare il cardinale Lazarus e coloro che hanno curato queste pagine. Perché tutti abbiamo bisogno di questa luce dall’Oriente. Dobbiamo ascoltare la testimonianza coraggiosa di tanti fratelli e sorelle che, con entusiasmo e anche attraverso tante sofferenze, hanno accolto Gesù a braccia aperte come il vecchio Simeone, e ascoltando le prediche di S. Andrew Kim e molti altri missionari portano la loro testimonianza. vivere per la gioia del Vangelo», ha scritto il Papa. «Occorre ‘decentrarsi’, andare in Oriente e iscriversi a uno stile di vita spirituale ed ecclesiale che possa ravvivare la nostra fede. tenebre, Dio viene come un fulmine e vuole illuminare la nostra vita”, ha concluso.
(notizie vaticane)