Sanzionato un giudice di Bergamo per aver denunciato la crisi umanitaria scatenata dal governo Meloni.
“cimitero mediterraneo. Nessun altro è morto in mare“, con indosso lo striscione che l’Athletic Brighela ha esposto il 5 marzo prima dell’inizio della partita contro il River Negrone nonostante l’arbitro di gara avesse vietato alla squadra lombarda di scendere in campo con lei. Ed è stato il capitano della squadra, Pietro Rota ad ignorare il il rifiuto di braid di esporre lo striscione che il club ha definito “privo di messaggio politico”.
Il prezzo pagato per la squadra è di 550 euro e la squalifica sportiva del capitano è fino al 23 aprile; anche coach Luigi Cattaneo. Il club italiano ha difeso la sua posizione attraverso un comunicato. “Quello che è successo ci ha sicuramente scioccato. Ma non è la prima volta che condividiamo messaggi di umanità dentro e fuori dal campo. Le nostre realtà si dividono tra spogliatoio, tribuna e amministrazione. Siamo scesi in campo esattamente un anno fa contro la guerra in Ucraina e contro tutte le guerre del mondo. non bene“, ha detto il club lombardo.
“Oggi si discute di misure restrittive. Ma nessuno e nessuno di noi si considera vittima di questo. Le vittime sono in fondo al mare: più di 26mila negli ultimi 10 anni. il genocidio è sommerso dall’ipocrisia di un mondo che, dall’altra parte dell’abisso, fa finta che non esistano corpi disumani“, ha aggiunto. “Stupro corporeo. Un corpo inutile, inesistente. Non rendersi conto che esistono i percorsi tracciati lungo questi confini internazionali d’acqua, equivale a non comprendere il dramma dei sistemi politici, economici, sociali e culturali che separano strutturalmente i soggetti meritevoli da quelli sacrificabili. Qui vogliamo sottolinearlo e lo rivendichiamo. Non ci sentiamo affatto in colpa. Riceviamo una multa e riceviamo una squalifica? Pagheremo”, ha detto.
Il club ha confermato di studiare le carte “con molta attenzione” per “considerare possibili risorse”.