Il quotidiano “La Stampa” ha pubblicato i dettagli trapelati del disegno di legge sul fumo a cui Schillaci avrebbe lavorato. Il divieto di fumo dovrebbe estendersi agli spazi davanti a bar e ristoranti all’aperto. Il fumo dovrebbe essere consentito solo lì in un’area separata. Nei bar, le sale fumatori separate dovrebbero scomparire completamente.
Anche le sale fumatori negli aeroporti italiani saranno abolite secondo il piano di Schillaci. Dovrebbe esserci anche il divieto totale di fumare alle fermate dei mezzi pubblici e nei parchi in presenza di donne incinte e bambini. Le nuove regole dovrebbero applicarsi anche alle sigarette elettroniche. La pubblicità di questo e di altri prodotti contenenti nicotina dovrebbe essere vietata. Secondo Schillaci, la legge vuole tener conto dell’aumento della distribuzione di questi prodotti.
L’emendamento alla legge ha 20 anni
“Il fumo non è solo considerato responsabile del cancro ai polmoni, ma anche un importante fattore di rischio per le malattie respiratorie e cardiovascolari”, ha affermato il ministro della Salute. Ha voluto evitare che “gli interessi relativi ai prodotti del tabacco siano posti al di sopra della tutela della salute”.
Schillaci vuole cambiare le leggi sul fumo che sono in vigore da 20 anni e sono considerate efficaci nella lotta alla dipendenza da nicotina. Il fumo è vietato per legge in Italia dal 2003 in tutti gli edifici pubblici, uffici, bar, ristoranti, discoteche e hotel a meno che non ci sia un’area fumatori completamente separata e un sistema di ventilazione funzionante.
Il periodo di transizione è durato fino al 2005, da allora è stato imposto un severo divieto di fumo. Chiunque raggiunga comunque una sigaretta in un luogo pubblico dovrebbe aspettarsi una multa minima di 27 euro. Se fumi davanti a bambini o donne incinte, verrai multato fino a 600 euro. Tuttavia, il consumo di sigarette elettroniche è consentito anche in luoghi chiusi, ad eccezione di scuole e ospedali.
“esagerato” e “intimidatorio”
Adesso infuria il dibattito pubblico su un disegno di legge dei capi dei dipartimenti apartitici, che fa appello non solo ai fumatori. Anche alcuni colleghi di gabinetto di Schillaci si opposero con forza. Il vice primo ministro e capo del partito populista di destra della Lega, Matteo Salvini, che ha smesso di fumare quattro anni fa, considera “eccessivo” vietare le sigarette elettroniche all’aperto. “Le sigarette elettroniche stanno aiutando molte persone a smettere di fumare regolarmente”, ha aggiunto.
Giorgio Mule, vicepresidente dell’assemblea e deputato della destra conservatrice di Forza Italia, ha fatto appello al buon senso: “Basta non essere talebani. Perché vietare il fumo anche a chi sta all’aperto e se non lo fa dare fastidio a qualcuno?” Non c’è motivo per farlo. Preferirebbe vietare la vendita di sigarette elettroniche online per proteggerne i giovani.
Il collega del partito del Mulo e presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha scritto su Facebook che nel Paese c’erano altre urgenze da affrontare. Ci sono anche restrizioni per limitare la libertà personale. Fumare in casa limita la libertà degli altri, mentre fumare fuori limita solo la libertà del fumatore stesso, ha detto Toti.
Il segretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi, noto per il suo stile estroverso, ha definito il piano di Schillaci “intimidatorio” e ha affermato che un tale divieto incoraggerebbe le persone a fumare. “Questo è tipico di un regime comunista che è autoritario e dittatoriale”, ha detto Sgarbi, secondo i media.
applausi dell’opposizione
Commenti di approvazione sono arrivati da esponenti dell’opposizione. L’ex sottosegretario alla Sanità Sandra Zampa del partito socialdemocratico Partito Democratico, ad esempio, ha detto di aver compreso la “fermezza” del ministro Schillaci su questo tema. “Molte malattie sono associate al fumo”, ha affermato Zampa, aggiungendo che anche le sigarette elettroniche non sono prive di rischi.
Ora che i piani di Schillaci sono diventati pubblici e hanno acceso il dibattito, alcuni piani potrebbero essere annacquati perché ritenuti impopolari, hanno ipotizzato i media italiani. Nel frattempo, il deputato Giovanni Donzelli del partito post-fascista Fratelli d’Italia del primo ministro Giorgia Meloni ha chiesto di attendere un annuncio ufficiale e non ha commentato la fuga di notizie.
Uno su quattro fuma
Certo, il piano di Schillaci non è nato dal nulla. Il ministro ha annunciato la sua intenzione di inasprire drasticamente il divieto di fumo a gennaio. Se non trova la maggioranza, c’è anche la possibilità di imporre il divieto di fumo per decreto.
Secondo la principale agenzia sanitaria italiana ISS, circa il 24% degli italiani adulti erano fumatori l’anno scorso – circa 12,4 milioni di persone, la percentuale più alta dal 2009. Gli esperti stimano che almeno 43.000 persone muoiono in Italia ogni anno a causa degli effetti del fumo.