Almeno una dozzina di bare sono letteralmente sospese in aria dopo che un edificio di quattro piani contenente una tomba e un ossario è crollato a Pozzoreale, il cimitero più antico di Napoli.
Le autorità sono state costrette a chiuderlo quando è iniziata un’indagine sul crollo di una struttura in marmo, denominata “La Resurrezione”, nell’area cimiteriale di Porta Balestrieri.
Al momento del crollo, fortunatamente, non c’erano visitatori lì, riporta l’articolo del Guardian. “Il crollo è stato preceduto da un’esplosione e si è alzata una densa nuvola di polvere”, ha detto Vincenzo Santagada, assessore e responsabile del cimitero cittadino, aggiungendo che “come amministrazione ci stiamo occupando di tutto ciò che è necessario”.
Intanto da gennaio è in corso un’altra inchiesta, che riguarda anche il crollo di una struttura nel cimitero. A quel tempo furono distrutte 300 tombe. La famiglia dei morti è furiosa.
Maurizio Boddi, la cui moglie, genitori e suoceri sono sepolti in questo edificio, ha dichiarato al quotidiano italiano Dire: “Sono stato fortunato perché la nostra bara era più profonda e non è caduta”. I politici e molti residenti che vivono nella zona affermano che il cimitero di Napoli è stato trascurato per anni. “C’è stato un nuovo crollo al cimitero di Pozzorale”, scrive su Facebook Francesco Emilio Borelli, consigliere regionale del partito Europa Verde. “Questa è una situazione inaccettabile”. Nel febbraio dello scorso anno, 200 bare sono cadute in mare al largo della città di Camoli, in Liguria, nel nord Italia, dopo che parti del cimitero sono crollate a causa di una frana che ha distrutto anche due cappelle.