L’Italia sta adottando nuove misure per ridurre la sua dipendenza dal gas russo, costringendo gli edifici pubblici a spegnere l’aria condizionata.
Secondo una nuova norma chiamata “Funzionamento Termostato” dai media italiani, l’aria condizionata negli edifici pubblici, comprese le scuole e i ministeri, non può essere impostata al di sotto dei 27 gradi Celsius. In inverno, il termostato non dovrebbe superare i 19 gradi, anche se sarà consentito un margine di 2 gradi. Fino a poco tempo, gli edifici pubblici potevano accendere l’aria condizionata nei caldi mesi estivi, a 26 gradi.
Chi non rispetta può pagare una multa da 500 a 3.000 euro.
Sforzi per ridurre la dipendenza dal gas russo
Le misure sono state approvate come emendamenti in parlamento la scorsa settimana, a seguito dell’aumento dei prezzi dell’energia e poiché il governo cerca di diversificare le importazioni di gas dell’Italia: il paese importa circa il 40% del proprio gas dalla Russia.
Ricordiamo che Mosca questa settimana ha tagliato le forniture di gas a due membri dell’UE, Polonia e Bulgaria, sollevando preoccupazioni sul futuro delle forniture energetiche.
Il testo dell’emendamento, proposto dai legislatori Angela Mazi e Davide Crippa del Movimento 5 Stelle eco-friendly, afferma che l’obiettivo è “ridurre i consumi termici degli edifici e ottenere un risparmio energetico annuo immediato”.
Spegnendo l’AC, il governo punta a risparmiare 4 miliardi di metri cubi di gas quest’anno. Le misure sono entrate in vigore il 1 maggio e dureranno fino ad aprile 2023.