Paolo Rossi nasce il 23 settembre 1956, esattamente 67 anni fa. Lui e il suo talento furono scoperti da uno scout della Juventus quando era adolescente. E andò al club di Torino, ma nei primi anni lì riportò tre infortuni al menisco.
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Al Vicenza venne promosso in Serie A e dopo una breve parentesi al Perugia tornò alla Juventus, dove formò una squadra storica nella stagione 1983/84 accompagnato dal polacco Zbigniew Boniek e dal francese Michel Platini. Ha vinto campionato, Coppa delle Coppe e Supercoppa Europea.
Nel 1985 Rossi lasciò il suo ultimo ricordo con la Juventus nella finale della Coppa dei Campioni del 1985, dove avvenne la tragedia dell’Heysel (Belgio): 39 tifosi morirono in una fuga precipitosa.
Al Milan e all’Hellas Verona non tornò ai suoi livelli straordinari e a soli 31 anni, nel 1987, decise di ritirarsi dal calcio professionistico. Ma la sua eredità durerà per sempre grazie a ciò che ha fatto ai Mondiali del 1982 in Spagna.
Eroe italiano
Lui Bambino d’Oro Brillò con la Nazionale italiana nella storica partita contro il Brasile ai Mondiali di Spagna del 1982. Nella vittoria sulla Polonia segnò due gol e nella finale contro la Germania, l’11 luglio allo stadio Santiago Bernabéu di Madrid, fece anche festa. .
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Quel giorno l’Italia batté i tedeschi per 3-1 grazie alla rete di Paul Breitner. Paolo Rossi, eterno eroe in Italia per il grande Mondiale a cui ha preso parte. Qualcuno che riesce a malapena a suonare. E nel marzo 1980 uno scandalo lo colpì.
“Totonero”
Il nome deriva da “Totocalcio”, come è noto lo scandalo di corruzione nel calcio italiano “Totonero”, scoppiato nel marzo 1980, a causa di partite truccate e scommesse illegali. Tra i 18 giocatori giudicati colpevoli, oltre ai cinque club giudicati colpevoli, c’era Paolo Rossi.
Il protagonista di questo articolo è stato squalificato per tre anni, ma poi la sua squalifica è stata ridotta a due anni, così ha potuto gareggiare ai Mondiali del 1982, dove è diventato una leggenda della Coppa del Mondo.