Il Campionato del Mondo MotoGP si avvicina molto serrato Gran Premio dell’Indonesiail quindicesimo appuntamento in calendario e basta che si svolgerà questo fine settimana a Lombokcon Jorge Martín (Ducati) a tre punti dal leader, l’italiano Francesco Bagnaia (Ducati), anche se l’attenzione è puntata su Marc Márquez (Repsol Honda), mentre in Moto2 e Moto3 è battaglia più aperta e anche con accento spagnolo grazie a Pedro Acosta e Jaume Masià.
La categoria inaugurale è arrivata in un attimo al Circuito Internazionale Pertamina Mandalika. A pugno chiuso. Quello tre punti di differenza tra leader e secondo, tra ‘Pecco’ Bagnaia e Jorge Martín, rappresenta la lotta più dura fino ad oggi dal 1993, quando Kevin Schwantz e Wayne Rainey lottavano per il titolo. Tuttavia, il recente acquisto di Marc Márquez alla Gresini Racing ha tolto loro vantaggio.
Dopo 14 giri, praticamente il doppio se contiamo la gara Sprint di sabato che ha fruttato la metà dei punti della gara di domenica, la piccola differenza tra l’italiano e lo spagnolo, entrambi della Ducati, fa sì che ogni combattimento ha un peso e un’importanza maggiore. E nonostante il leader sia Bagnaia, quello più adatto per arrivare in Indonesia è ‘Martinator’.
Il nativo di Madrid ha tre vittorie nello Sprint e ha vinto due delle ultime tre gare della domenica riducendo il vantaggio di 62 punti dell’italiano. E Martín spera di completare una rimonta sul circuito di Mandalika che gli è debitore, dopo essere stato escluso all’evento inaugurale dell’anno scorso, dove Bagnaia aggiunse appena 1 punto.
Al momento, Francesco Bagnaia guida la Coppa del Mondo con 319 punti, grazie a cinque Gran Premi vinti, quattro Sprint e nove podi. Nel frattempo, Jorge Martín ha raccolto 316 punti, con tre vittorie nei Gran Premi, cinque Sprint e altri sette podi.
Una battaglia intensa e cruenta alla quale assiste anche l’italiano Marco Bezzecchi (Ducati), con 265 punti e un vantaggio di 54 punti. Lontano, ma nulla è impossibile. Una battaglia a due che potrebbe aprirsi presto se, per esempio in Indonesia, i due corridori di testa non andassero a segno e Bezzecchi finisse in zona alta.
Al di là dei sempre pericolosi e ambigui ‘e se’, la realtà è che questo campionato è molto interessante. In Indonesia il tempo può giocare brutti scherziè un percorso che crea ancora incertezza perché è una novità nel calendario della Coppa del Mondo e in più ci sono ancora delle gare da disputare e gli altri corridori non mollano.
Senza essere coinvolto in quella lotta, l’attenzione dei media sarà su Marc Márquez. L’otto volte campione del mondo ha annunciato che lascerà il Repsol Honda Team a fine stagione e, poco dopo essere atterrato a Lombok, ha rivelato di aver firmato per il Gresini Racing, squadra satellite della Ducati e casa di suo fratello Álex. In cerca di divertimento, il maggiore dei fratelli lo ha promesso e ha lottato fino alla fine per dare un rispettoso addio alla fabbrica giapponese.
Moto2 e Moto3 non proprio uguali ma l’emozione è la stessa
Nella Moto2, in Spagna Pedro Acosta (KTM) guida il campionato con un margine di 50 punti sull’italiano Tony Arbolino, mentre l’inglese Jake Dixon e gli spagnoli Arón Canet e Alonso López hanno bisogno di molto successo e carambola per entrare in uno scontro a due che, salvo sorprese, vedrà protagonisti Acosta e Arbolino.
Un anno fa, alla première di Mandalika e Indonesia, Arbolino concluse la gara all’ottavo posto, proprio davanti ad Acosta. Ma in Moto2 le cose cambiano troppo da un anno all’altro per rendere questi dati un chiaro riferimento. Per ora la realtà è che nell’ultimo GP del Giappone Acosta era in terza posizione e Arbolino in undicesima posizione, ampliando così il vantaggio di Mazarrón.
Nella categoria piccoli guida anche lo spagnolo Jaume Masià. Nel suo caso, a dare una svolta decisiva è stato il Gran Premio del Giappone. In Moto3 è tutto molto equilibrato, e Masià guida la classifica con 6 punti sul giapponese Ayumu Sasaki e 9 sullo spagnolo Daniel Holgado.
Prima della gara di Motegi i tre corridori erano separati solo da 1 punto. Dopo l’appuntamento giapponese, vinto da Macià con Sasaki e Holgado al suo fianco sul podio, le cose erano ancora difficili ma con Algemesí ancora più sotto pressione per cercare di continuare a lottare dopo questa quindicesima tappa della Coppa del Mondo.