Ha provocato una reazione e ha usato la scusa della “riconciliazione nazionale”.
La decisione di un sindaco di rinominare due strade della sua città ha scatenato una reazione negativa in Italia. Adducendo ragioni di “riconciliazione nazionale”, scelse i nomi comunista e fascista.
Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto, ha ricevuto oggi il via libera dalla Regione Toscana per intitolare una strada all’ex segretario generale del Partito Comunista Italiano (PCI) Enrico Berlinguer e un’altra a Giorgio Almirante, fondatore del Movimento Sociale Italiano neofascista (MSI) e sostenitore del dittatore Mussolini. La terza strada sarà ribattezzata National Reconciliation Road.
L’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI) intende ricorrere in tribunale per bloccare l’attuazione del piano, iniziato nel 2018 e approvato a maggio dal consiglio comunale.
Vivarelli Colonna è stato eletto sindaco di Grosseto nel 2016 ed è stato rieletto con successo nel 2021 con il sostegno dei partiti che compongono l’attuale coalizione di governo in Italia. Commentando l’accordo dato dalla Regione Toscana, ha detto che “si chiude un conflitto ideologico che aveva danneggiato i cittadini grossetani”. Secondo lui non ci sono né vincitori né vinti in questo caso e la cosa più importante è superare i conflitti ideologici che da anni caratterizzano la vita politica del paese.
Luana Janella, presidente dell’Alleanza Sinistra-Verdi alla Camera dei Rappresentanti, ha condannato la decisione che, come ha sottolineato, costituisce un “revisionismo storico”.
Giorgio Almirante (1914-1988), durante la dittatura, fu direttore del quotidiano “La Difesa della Razza”, la cui prima pubblicazione coincise con le leggi antiebraiche varate nel 1938. Nel 1946 fondò l’Associazione Sociale Movimento Italia (MSI), successore del partito fascista del dopoguerra, mentre fu eletto 11 volte al parlamento fino al 1987.
Fratelli d’Italia del premier Giorgia Meloni mantiene come simbolo la fiamma tricolore del Msi.