Secondo il rapporto, la Grecia è uno dei quattro paesi europei che continuano a muoversi controcorrente, mostrando il maggiore aumento degli investimenti dai tempi della pandemia”Indagine sugli investimenti della BEI 2023» della Banca Europea per gli Investimenti.
Le prime eccezioni sono Malta, Cipro, Italia, Svezia, Slovenia, Estonia e Grecia. In paesi come Bulgaria e Spagna, il calo degli investimenti ha raggiunto o superato il 10%. Allo stesso tempo, le imprese in Lituania (27%), Romania (24%) e Lettonia (23%) ritengono di aver investito troppo poco negli ultimi tre anni, mentre le imprese in Grecia (14%) e Cipro (15%) %) ) hanno riferito di aver investito troppo. Infine, le aziende in Irlanda (92%) e Paesi Bassi (91%) affermano di investire la giusta quantità.
Due ori e tre bronzi per la Grecia nel pentathlon economico dell’Economist
Per quanto riguarda gli investimenti già realizzati e quelli futuri, il rapporto della BEI rileva che la maggior parte delle imprese greche “scommettono” sull’aumento della capacità produttiva, seguito da nuovi prodotti e servizi e modesti investimenti sostitutivi. Interrogati sugli ostacoli che devono affrontare negli investimenti, gli imprenditori greci hanno espresso incertezza riguardo al futuro e al quadro istituzionale per le imprese. Seguono i costi energetici, le leggi sul lavoro e la disponibilità di finanziamenti.
Finanziamento
Secondo la BEI, le condizioni di finanziamento rimangono molto buone, con solo il 6,1% delle imprese nell’UE in difficoltà finanziarie. Tuttavia, la Grecia è uno dei paesi con il maggior numero di aziende in difficoltà finanziarie. In cima alla lista c’è la Romania, seguita da Lettonia e Croazia.
Un altro capitolo molto importante è il piano di investimenti per fronteggiare gli impatti del cambiamento climatico. Nell’UE, i Paesi Bassi sono il paese con il maggior numero di attori economici che hanno investito nel mezzo della crisi climatica. Al contrario, Cipro e la Grecia hanno le quote più basse di aziende che investono o intendono investire con un orientamento “verde”.
Come sottolinea la BEI, nonostante il rallentamento della crescita economica e l’inasprimento della politica monetaria, le imprese in Europa hanno segnali di investimento relativamente positivi nel 2024. L’85% delle imprese ha confermato di aver investito nell’anno precedente. I semplici investimenti sostitutivi rimangono la massima priorità per le imprese europee (34%), seguiti dall’espansione della capacità (30%) e da nuovi prodotti o servizi (26%).
Digitalizzazione
Uno dei principali risultati dell’indagine è il progresso significativo che le imprese europee hanno compiuto nella digitalizzazione, colmando il divario con gli Stati Uniti. Circa il 70% delle imprese nell’UE utilizza ora tecnologie digitali avanzate, segnalando una tendenza alla ripresa post-pandemia.