Il futuro gli fa ben sperare Studiando la torre di pisainfatti i timori che esistevano in passato riguardo al suo crollo a causa della forte pendenza, furono fugati con l’intrapresi dei necessari lavori a lungo termine.
In occasione del suo 850° “compleanno”, mercoledì (09/08), in una conferenza stampa tenuta dal presidente dell’OPA (Opera della Primaziale Pisana) ente responsabile del monumento, è stato sottolineato che “Oggi il campanile è un monumento permanente“.
Ma non è sempre così. All’inizio degli anni ’90 la torre, patrimonio mondiale dell’UNESCO, raggiunse una pendenza di 4,5 gradi e i timori sulla sua stabilità portarono a sforzi internazionali per impedirne il crollo, con lavori durati otto anni a partire dal 1993.
Ora gli esperti dicono che il suo futuro è “luminoso”, con i satelliti e la sorveglianza da terra che monitorano i più piccoli cambiamenti nella sua posizione, rendendo famoso il campanile. uno dei monumenti più visti al mondo.
La prima pietra della Torre Pendente di Pisa fu posta il 9 agosto 1173,”grazie ad una donazione di 60 monete fatta da una vedova di nome Bertha, per la costruzione del campanile della nostra cattedrale“, ha detto l’Arcivescovo di Pisa.
Problemi fin dall’inizio
I problemi riguardanti la stabilità della torre iniziarono presto. La costruzione fu interrotta all’altezza del terzo ordine di colonne esposto a causa di un cedimento e riprese solo nel 1275 quando furono aggiunti altri tre ordini.
Nel tentativo di allineare la torre, gli ultimi tre piani furono curvati nella direzione opposta alla pendenza. La torre fu completata verso la metà del XIV secolo, quando fu aggiunto il campanile.
Quando la pendenza aumentò alla fine del XX secolo, il terreno fu rimosso da sotto le fondamenta sul lato nord attraverso una serie di trivellazioni, provocando una lieve diminuzione della pendenza.
L’ultimo rapporto del gruppo di monitoraggio del monumento “lo dimostra la pendenza è diminuita di circa 460 millimetri e la pendenza è tornata quella di inizio ‘800“.
Oggi la torre è al centro di uno dei sistemi di monitoraggio più complessi al mondo, ha spiegato il direttore tecnico dell’OPA. Grazie ad un accordo tra il Ministero dei Beni Culturali italiano e l’OPA, gli esperti hanno collegato il tracciamento satellitare con i dati raccolti sul terreno.
Segui le notizie 24 ore su 24, 7 giorni su 7 Google News e sii il primo a conoscere tutte le novità