Faustino Asprilla, conosciuto nel mondo dello sport come “El Tino Asprilla”, si è affermato come uno dei migliori giocatori di calcio della Colombia. Grazie al suo talento, alla sua personalità straordinaria e al suo atteggiamento straordinario in campo, ha rubato il cuore dei colombiani fin dal primo momento.
In onore della sua carriera sportiva, questa domenica, 29 ottobre, è uscito ‘Tino Asprilla, non sono nato per perdere’, un documentario ispirato alla vita dell’atleta che raccoglie i suoi aneddoti più significativi.
‘El Tino’ ha iniziato la sua carriera sportiva alla fine degli anni ’80, ma ha raggiunto il suo apice negli anni ’90 e all’inizio degli anni 2000. In quel periodo, il mondo scoprì il suo talento di attaccante e segnò numerosi gol che portarono alla vittoria le squadre per cui giocava. : Cucuta Deportivo e Atlético Nacional.
Tuttavia, un aspetto su cui molti dei suoi compagni di squadra, allenatori e compagni di squadra concordano è che gli manca la disciplina. Quando ci sono partite e tornei, Asprilla spesso arriva in ritardo o dimentica alcuni suoi oggetti di lavoro. Ha dovuto prendere in prestito anche il guayo perché lo aveva lasciato a casa.
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José Fernando Santa, ex allenatore dell’Atlético Nacional, ha detto che a volte viaggiava con solo uno spazzolino da denti in tasca. Inoltre, poiché non è arrivato in orario alla partenza dell’autobus, ha annullato tutta la pianificazione degli eventi sportivi della sua squadra, secondo la testimonianza di Harold Lozano, ex giocatore della nazionale colombiana.
I suoi studenti però trovano il modo di includerlo sempre e di portarlo alle partite grazie al suo straordinario talento. Anche se a volte litigavano per la mancanza di impegno, lui riusciva sempre a rifarsi in campo e a lasciare la sua squadra a testa alta.
Parte di questa indisciplina lo ha spinto a intraprendere una strada di cui si è pentito anni dopo, secondo la sua stessa ammissione in questo documentario. Il suo arrivo al Parma, squadra italiana, fu il punto di rottura.
La loro festa fuori controllo a Milano
“Ho cominciato ad andare a feste che non erano mie e non mi sono mai accorto che era perché ero Faustino Asprilla che mi invitavano”, ha sostenuto ‘El Tino’.
Javier Fernández, il ‘cantante dei gol’, ha dichiarato che Asprilla immaginava di poter mostrare il suo talento al suo arrivo al Parma e che questo lo avrebbe portato all’apice della sua carriera sportiva, ma non avrebbe mai immaginato la fama che avrebbe raggiunto.
L’atleta ha dichiarato di vivere a Parma, ma di trascorrere la maggior parte del suo tempo a Milano, dove si tenevano queste strane feste con le top model più famose dell’epoca e altre grandi celebrità.
“Me ne pento”, ha detto ‘Tino’, spiegando che è stato questo tipo di influenza e atteggiamento a innescare una mancanza di disciplina che gli ha fatto commettere diversi errori nella sua vita.