Il ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti (Lega, ID) non chiederà una proroga della clausola sospensiva del patto di stabilità. Spera invece che la riforma delle regole fiscali possa essere completata entro la fine dell’anno.
Lunedì Giorgetti – vicesegretario della Lega (ID) di Matteo Salvini – è intervenuto in collegamento video al “Vertice di Rimini” organizzato dall’influente gruppo laico cattolico Communio e Liberazione. Durante l’evento, ha commentato il Patto di stabilità e crescita dell’UE, che impone ai paesi dell’UE norme sul debito temporaneamente sospese dopo lo scoppio della pandemia.
I media italiani hanno citato una fonte del Ministero dell’Economia secondo cui il Ministro non chiederà una proroga della sospensione delle clausole del Patto di stabilità – che sono in vigore fino al 31 dicembre 2023 – ma spera che le riforme del Patto vengano completate nel 2024. Quest’anno verrà saltata la fine del mese e potrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2024 in sostituzione delle vecchie regole.
“La Commissione europea ha cambiato completamente paradigma rispetto a qualche anno fa riguardo alla clausola generale, che non è stata applicata negli ultimi anni al Patto di stabilità e crescita, ma forse – spero di no – dal 1° gennaio 2024 entrerà in vigore. entrerà di nuovo in vigore”, ha detto il ministro.
Giorgetti ha sottolineato che il governo italiano, guidato dal primo ministro Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia/EKR), chiede che gli investimenti siano prioritari rispetto alla spesa corrente.
“Questa è la posizione negoziale italiana che stiamo perseguendo: non facciamo del debito o della mancata riduzione del debito un problema, ma vogliamo che gli investimenti abbiano priorità e siano trattati meglio rispetto alla spesa corrente”, ha detto il ministro.
“Non possiamo – mentre ci troviamo ancora in una situazione straordinaria – tornare a norme che ignorano la necessità di accompagnare e sostenere famiglie e imprese nella trasformazione che stiamo vivendo. […] “Spero che questo venga preso in considerazione in Europa quando decideremo le nuove regole a settembre”, ha aggiunto.
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