Il Ritratto di Ignatius Ungrovalchias, un dipinto ad olio della metà del XIX secolo, è stato donato alla Società di lettura dal signor Marios Paipetis, avvocato di Corfù ed ex membro fondatore della Società. La scelta del Sig. M. Paipetis di donare l’opera ad Anagnostiki, ci onora in modo speciale e rafforza praticamente il ruolo della Compagnia come ente per la conservazione e la promozione della Cultura Iptanesiana.
Questo ritratto ha decorato la sala degli eventi, accanto al ritratto del governatore Ioannis Kapodistrias, perché i due uomini hanno collaborato molte volte.
Ignazio di Ungrovalachia fu una figura che svolse un ruolo importante in un’epoca in cui cominciava appena a delinearsi la fisionomia dell’ellenismo. Nacque a Mitilini nel 1765 e studiò alla Scuola Grande del suo genere a Costantinopoli. Fu nominato metropolita di Arta nel 1794-1805 e fu attivamente coinvolto nella politica e nelle relazioni tra Ali Pasha e lo Stato di Iptanisou.
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Visse a Corfù nel 1805-1807 e collaborò con Ioannis Kapodistrias nella difesa di Lefkada. Quando i francesi occuparono le Isole Ionie, seguì G. Montsenigo e si recò a S. San Pietroburgo. Ottenne il sostegno russo e nel 1810 fu nominato metropolita ungherese della Valacchia, dove sviluppò varie attività, concentrandosi sulla diffusione dell’istruzione greca.
Per i suoi servizi ha ricevuto dallo zar Alessandro la medaglia di Sant’Anna, con la quale è raffigurata in questo ritratto speciale.
Dopo il Trattato di Bucarest (1812), quando la Russia restituì il dominio danubiano agli Ottomani, fu costretto a lasciare la sua sede, si stabilì a Vienna, dove collaborò con i greci ivi residenti e, tra l’altro, contribuì alla creazione di la Società Filantropica Viennese.
A causa della politica reazionaria austriaca, nel 1815 si trasferì a Pisa, in Italia, dove continuò ad essere attivo nel sostenere l’istruzione greca e a coltivare i suoi rapporti con rappresentanti politici e studiosi.
Considerava prematuro lo scoppio della rivoluzione greca, ma sostenne la lotta per l’indipendenza. Ha scritto numerosi promemoria, studi e monografie. Morì in Italia nel 1828.
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