Le autorità fiscali prendono di mira le imprese con sede a Cipro, Bulgaria e altri paesi con tasse basse

Chi costituisce una società a Cipro e in Bulgaria, ma anche in altri paesi vicini con aliquote fiscali basse, ma le cui attività commerciali si svolgono in Grecia, deve essere disposto a pagare.

La Segreteria Generale delle Entrate dello Stato si rivolge a queste imprese. La società dispone già di informazioni su 13.000 società di questo tipo e ha iniziato a condurre controlli per determinare se le leggi vengono violate e le tasse non vengono pagate correttamente nei paesi in cui operano le società.
Perché secondo le norme di legge, se la società ha le sue attività in Grecia ed è gestita dalla Grecia, allora l’imposta deve essere pagata qui e quindi è proporzionale all’aliquota fiscale applicabile nel nostro Paese.
Esistono infatti aziende con sede all’estero il cui management è stabilito all’interno del Paese, ma le cui attività produttive sono svolte all’estero.
In questo caso non ci sono problemi e l’imposta viene pagata presso la sede della società, cioè in un paese vicino con tasse basse.
I rimanenti, una volta identificati, saranno citati in giudizio e tenuti a pagare un’imposta aggiuntiva, equivalente all’imposta in vigore in Grecia al momento in cui è sorta l’imposta dovuta.
Ricordiamo che recentemente c’è stata un’ondata di creazione di imprese in Bulgaria e Cipro, principalmente con l’obiettivo di evitare di pagare le tasse elevate che si applicano nei nostri paesi.

Marino Esposito

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