Il Parlamento italiano ha dato oggi il “via libera” alla partecipazione del Paese alla missione “Shield” nel Mar Rosso. L’Italia ha inviato nella zona il cacciatorpediniere Caio Duilio, compreso il suo comandante delle operazioni.
Ora si attende l’assoluzione di Camera e Senato, dopo il voto positivo di ieri di una competente commissione parlamentare. L’intera maggioranza conservatrice del governo Meloni e il Partito Democratico di centrosinistra hanno espresso il loro sostegno, ma hanno chiesto al governo di sostenere le proposte di un’azione europea per disinnescare il confronto militare in Medio Oriente.
La sinistra italiana e gli ambientalisti si sono opposti alla missione di Shields poiché la consideravano non di aiuto al raggiungimento della pace, mentre i Cinque Stelle hanno chiesto che la missione fosse riqualificata e definita non come “di natura difensiva” ma semplicemente “difensiva”. Qualcosa che il governo romano accettò.
L’obiettivo è tutelare la libertà di navigazione nel Mar Rosso
Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha considerato questa missione un successo per il suo Paese, perché, come ha affermato, “hanno chiesto più di ogni altro Paese di mobilitarsi, con l’obiettivo di tutelare la libertà di navigazione nel Suez e nel Suez. ” Mar Rosso.” “Rispetteremo sempre il diritto internazionale e in nessun caso verranno effettuate operazioni via terra”, ha aggiunto Tajani.
Allo stesso tempo Tajani ha fatto riferimento anche alla necessità di un cessate il fuoco immediato e sostenibile a Gaza. “Il nostro Paese promuoverà nuove iniziative umanitarie a sostegno della popolazione civile palestinese. Inviteremo a Roma i membri delle Nazioni Unite che hanno un ruolo importante in Medio Oriente. “Il nostro obiettivo resta un accordo che porti a due Paesi, per due popoli”, ha sottolineato il Ministro degli Esteri italiano.
I partiti che sostengono il governo Meloni, la Lega, Fratelli Italiani e Forza Italia, hanno infine sottolineato che l’opposizione – e nel caso della missione “Shield” – aveva fatto capire che non potevano formare una posizione comune su cosa fare . importanti questioni di politica estera.
Fonte: Germania Welle
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