Il cinquantenne Caio Giulio Cesare Mussolini è nato in Argentina e credeva che il suo senso di responsabilità, l’esperienza internazionale e un paio di nomi riferiti all’imperatore romano Giulio Cesare lo rappresentassero meglio del suo cognome.
Due dei suoi cugini di secondo grado erano già attivi in politica: Giorgia Mussolini al Parlamento europeo per il Top Party, il partito dell’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi, e Rachele Mussolini, sociologa di formazione, al municipio di Roma.
“Tutti volevano votare per Mussolini”, dice l’ex ufficiale di marina. Prima di decidere di candidarsi, ha lavorato in posizioni di rilievo presso la società italiana aerospaziale e di difesa Finmeccanica. Ha ammesso di non essere mai stato attivo in politica, ma di averla seguita con passione per tutta la vita.
“Il fascismo muore con Benito”
“Al Parlamento europeo difenderò gli interessi nazionali con ogni mia azione e con ogni mio voto”, ha detto, in linea con la linea del partito Fratelli d’Italia, che chiede maggiore sovranità per l’Italia.
Alla domanda del quotidiano Libero se si definirebbe fascista, ha risposto: “Il fascismo è morto con Benito Mussolini”. Sottolinea di essere nato molto più tardi, e che il periodo fascista è ormai campo di “studi storici”, cioè qualcosa di chiuso. Chiunque tema il ritorno di questa ideologia, ha detto, “vede un nemico immaginario”.
“Io stesso vedo altri pericoli: la polizia del pensiero, la globalizzazione, le dittature politicamente corrette, l’immigrazione incontrollata, i piccoli gruppi finanziari che controllano tutto e l’estremismo islamico”, ha concluso.
Benito Mussolini governò l’Italia dal 1922 al 1943, quando fu rovesciato. Ha portato l’Italia in un’alleanza con la Germania nazista. Nel 1945 fu assassinato dai partigiani italiani e il suo corpo fu appeso a testa in giù in una piazza di Milano.
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