Di Nikolas Zanettos
Del tutto estranee agli sviluppi nella più ampia regione del Mediterraneo orientale e alle sfide e rivendicazioni della Turchia sono le esercitazioni congiunte che inizieranno domani nella ZEE di Cipro della Repubblica di Cipro, alle quali parteciperanno Cipro, Francia e Italia.
Secondo fonti competenti, l’esercitazione è da un lato finalizzata a migliorare le capacità operative dell’equipaggio, la comunicazione, la comprensione e la cooperazione tra gli equipaggi, ma dall’altro è un preludio a ciò che accadrà il prossimo anno.
Come è noto, le società Total ed ENI prevedono di effettuare una serie di trivellazioni nel 2020 nella ZEE di Cipro. L’ultima mossa di Ankara per firmare un memorandum sulla demarcazione della zona marittima con la Libia solleva la questione delle violazioni e delle aggressioni turche a un livello più alto, che ha preoccupato Roma e Parigi. Entrambi i paesi sono ora più consapevoli del fatto che la Turchia è seriamente intenzionata ad affrontare la questione e sembrano pronti ad adottare misure più drastiche per difendere i propri interessi.
Fonti ufficiali hanno riferito ad AlphaNews.live che la presenza delle marine italiana e francese nella ZEE di Cipro acquisirà nuovo slancio in seguito all’accordo tra Nicosia-Atene-Roma e Parigi, soprattutto finché le società Total ed ENI continueranno a trivellare. Ricordando l’incidente del febbraio 2018, quando le navi turche bloccarono l’impianto di perforazione della società ENI nel terreno 3 della ZEE di Cipro, ora sembra che non abbiano intenzione di ripetere la stessa cosa.
L’accordo Turchia-Libia è un “avvertimento”.
Dal Fronte di Bruxelles sono emerse diverse questioni interessanti. Durante il Consiglio dei ministri degli Esteri dell’UE, sia Dendias che Christodoulidis hanno spiegato ai loro colleghi europei che, oltre al fatto che l’accordo Turchia-Libia è completamente invalido secondo il diritto internazionale, esso ha un grave impatto sugli interessi dei paesi dell’UE . L’Ue sul futuro della Libia. Soprattutto perché per ottenere questo accordo dalla Libia, la Turchia ha dovuto fornire sostegno militare a Tripoli attraverso determinati accordi. L’Italia vuole che la crisi in Libia finisca il più rapidamente possibile, mentre la Germania sta adottando un’iniziativa speciale per porre fine alle ostilità.
Con questa mossa, la Turchia ha risvegliato un altro attore importante nella regione. L’Egitto guidato da Fatah Al-Sisi, che non vuole il confine con un Paese sostenuto da Ankara, diventerà la nuova roccaforte dei Fratelli Musulmani.
Questi sviluppi hanno ora mobilitato anche Parigi che è ben consapevole di ciò che Erdogan sta facendo nel Mediterraneo orientale, quindi, oltre all’annuncio, ci si aspetta che ci sarà una risposta pratica all’aggressione della Turchia nella più ampia regione del Mediterraneo orientale.