Scritto da Giorgio Lakopoulos
Se lo calunniano Grigori Dimitriadis, li farà semplicemente esplodere. Per ora è la chiave del caso.
Un po’ di sfondo. Kostas Mitsotakis, all’opposizione, ha istituito parastatali privati.
Fu coordinato dal benedetto generale Gryllakis e rivelato dal famoso Mavrikis.
Si riferisce al duo padre e figlio Mitsotaki, per il monitoraggio dei loro oppositori politici da parte del KAFAO.
Molto più tardi, l’operazione del “figlio del padre” per raggiungere l’attico politico, fu associata a uno strano fenomeno, a cui molti non prestarono attenzione.
Al primo scrutinio per la leadership di ND, il sistema elettronico ha fallito, quando sembrava che Meimarakis avesse vinto. Lo stesso Meimarakis “cadde” in pochi secondi.
Kyriakos divenne presidente e primo ministro. Ma fin dall’inizio qualcuno ha detto: “qualcosa non quadra al palazzo di Maximos”.
Non è stato solo il quartier generale del “personale statale” a trasferirgli personalmente tutto il potere, persino le informazioni dai media statali e dal controspionaggio.
Cominciarono a circolare voci sul “parakratos”, e sul percorso sotterraneo, che portava agli inferi. Nel Gabinetto c’era un’aria di inspiegabile timore, che si traduceva nell’atteggiamento schiavo dei ministri.
Quando è scoppiato lo scandalo delle intercettazioni, tutti hanno capito – soprattutto all’estero – che si trattava di un metodo di governo.
Con un titolo – che nasconde chiaramente l’insicurezza – il presidente del Consiglio ha rimosso Condoleonto – per il quale aveva gommato la legge – e suo nipote che “è decollato e legato”.
Ha anche preso il “privilegio” iniziale delle loro dimissioni, menzionando che li ha licenziati lui stesso. In un’intervista a un giornale straniero, ha lasciato il sospetto… una provocazione da parte loro.
Uno porta l’altro. Questa volta non è stata SYRIZA a “creare un clima tossico”. È il giornale più filo-Mitsotaki, dei gruppi mediatici più filo-governativi.
Il resoconto – di Vassilis Lambropoulos – in “Nea” è orribile. Insomma: i “centri sospetti” organizzano la sorveglianza con software illegali a spese di ministri – cita Chrysochoidis – e uomini d’affari, che vengono “fotografati”.
Ci sono notizie di legami tra il “centro” e la criminalità organizzata: “contatti” “nuvolosi” di persone in posizioni molto importanti anche con persone provenienti da aree criminali”.
Alla mente non importa. È qui che scende la matita. Un caso simile non si è mai verificato in Grecia o nell’Europa occidentale, ad eccezione dell’Italia di Andreotti.
Il rapporto coinvolge anche l’ex segretario generale del governo Grigori Dimitriadis.
Se lo calunniassero, naturalmente li avrebbe fatti saltare in aria. Per ora è la chiave del caso.
A prescindere da cosa farà la Giustizia, in politica non è più il momento di fare i triangoli: uomini d’affari, spie, politici.
Deve essere immediatamente convocato al DPR. Non solo dall’opposizione. Ma anche da parlamentari di ND che sono consapevoli del proprio ruolo.
DA IEIDISEIS.GR