La guerra, a quanto pare, si sta approfondendo, prolungando, minacciando sempre più nazioni e allo stesso tempo evidenziando il grave pericolo ora visibile dall’uso di armi nucleari tattiche.
Il conflitto iniziale di Mosca con Kiev tende a degenerare in un conflitto più ampio tra Russia e Stati Uniti, cioè in un conflitto tra le superpotenze, con tutto ciò che coinvolge l’Europa, al confine con il teatro delle operazioni belliche.
Il Vecchio Continente sta, senza dubbio, rivivendo l’incubo della seconda guerra mondiale, affrontando i maggiori rischi per la sicurezza e subendo le conseguenze più gravi dell’attuale crisi geopolitica, soprattutto a causa della sua dipendenza a lungo termine dalle fonti energetiche russe.
La minacciosa interruzione del flusso di gas ha notevolmente aumentato la volatilità inflazionistica preesistente causata dalle interruzioni della catena di approvvigionamento durante la crisi sanitaria, ha colpito le economie di tutti i paesi europei e ha esercitato una pressione insopportabile sulle fasce più povere della società e delle classi. formatosi in Europa negli anni precedenti.
A maggior ragione quando per almeno un decennio i settori non istruiti e non qualificati della società non sono mai stati smascherati, rimangono all’oscuro delle precedenti grandi crisi economiche e sono vulnerabili alle teorie del complotto che ora, a causa della guerra e delle pressioni inflazionistiche, prosperano. . In tutta Europa, quasi il 25% dei cittadini si trova in zone di cachessia a reddito, costantemente minacciate di emarginazione, offrendo un glorioso campo di gloria ai tanti populisti “spruzzati” che parlano a loro nome.
Vediamo gli effetti del fenomeno in Francia, lo vediamo crescere in Italia, sembra che troverà opportunità di crescita anche in Grecia. Già qui l’estrema destra “spruzzata” trova spazio per i suoi messaggi ostili e con esso tutti i tipi di populisti stanno praticamente pagando le bollette della luce e del gas alla mano. Lo stress e i danni che deve affrontare il governo sono ora visibili ad occhio nudo. Ma le prestazioni dell’opposizione, grandi e piccole, non sono state all’altezza delle aspettative dei loro leader. SYRIZA è significativamente indietro rispetto alla percentuale elettorale del 2019, l’ambizioso KINAL di Androulakis non è più accompagnato dal suo confortevole entusiasmo per le prime elezioni e tutto sarà ora giudicato dalle condizioni politiche e dalle condizioni che si formeranno prima delle prime elezioni del concorso.
Certamente, le principali forze politiche si muovono all’ombra di pressioni inflazionistiche e di precisione, che probabilmente tormenteranno i cittadini per molto tempo.
Il governo spera nell’atteso clima di ripresa del turismo e sta cercando insieme di allentare, con sussidi per le bollette dell’elettricità e aumenti salariali, le pressioni sull’accuratezza. Al Maximos Palace credono che il gioco possa cambiare direzione e attribuire grande importanza alla rinascita della speranza, che il prossimo congresso del partito vuole mettere in luce.
I pericoli però si moltiplicano, la lunga guerra nasconde molti pericoli e mette costantemente in luce complicazioni. Di solito ci aspettano sorprese e di certo non rimarremo delusi…