La questione è se, con la proposta della Grecia di gettare il quartier generale di Larissa nell’operazione sul Mar Rosso, il nostro Paese sia sempre più coinvolto in controversie che non c’entrano nulla.
La risposta non è così semplice, ma la base di Larissa che abbiamo offerto per l’operazione “Shield” non era altro che il quartier generale delle operazioni dell’Unione Europea comandato da un contrammiraglio greco di stanza nella Prima Armata.
L’Unione Europea lo ha utilizzato anche in passato, nel 2014 in operazioni militari di piccola entità, senza nemmeno sospettare che il nostro Paese fosse coinvolto in una guerra.
E non dimentichiamo che un maggiore interesse per una navigazione libera e sicura nella regione è espresso soprattutto dai paesi del Mediterraneo orientale che hanno un interesse importante a consentire a tutti i tipi di navi di passare in sicurezza attraverso gli stretti del Mar Rosso, senza rischio di missili. e attaccò gli Houthi.
Non è un caso che quando Nikos Dendias ha proposto Larissa come base al vertice dei ministri della Difesa dell’UE, i paesi del Mediterraneo come Italia e Francia hanno immediatamente risposto inviando fregate.
Ma direste che con tre fregate diventa una “flotta” per lo “Shield” in libera navigazione? Naturalmente no, ma fino al 19 febbraio, quando inizierà l’operazione “Shield”, si tenterà di aggiungere altri paesi lontani dal Canale di Suez, ma anch’essi con forti interessi e flotte.
Ad esempio, la Spagna, oltre alle fregate, dispone anche di portaerei.
Pertanto la nostra offerta per la sede di Larissa è vantaggiosa per i nostri interessi, così come la consegna della fregata “Hydra”.
Tuttavia, nulla è ancora definitivo, ovvero quante navi parteciperanno, dove saranno di stanza le fregate greche e chi sarà il comandante dell’operazione “Shield”.
Il motivo è che al comando del quartier generale di Larissa ci sarà il contrammiraglio greco, ma nella zona marittima serve un comandante in mare, che molto probabilmente sarà il comandante di una fregata francese o italiana.
Anche i comandanti in mare avranno un ruolo importante (comando) nell’operazione, poiché il quartier generale di Larissa, se attrezzato, offrirà principalmente servizi di telecomunicazioni e satellitari.
Contemporaneamente all’operazione “Shield”, anche l’operazione anglo-americana “Prosperity Guard” (OPG), lanciata dopo il lancio dell'”onda di droni” dallo Yemen che spingeva la “USS Carney”, era pienamente pronta ad ingaggiare e abbattere con successo 14 sistemi aerei senza pilota senza danni o feriti segnalati e gli Eurofighter britannici hanno smistato le basi britanniche nella diocesi di Cipro e hanno bombardato le basi Houthi.
Inizialmente la Grecia aveva dichiarato di voler partecipare all’operazione “Guardian of Prosperity”, con le dichiarazioni di Nikos Dendias, ma i fatti sono cambiati. Il nostro Paese parteciperà non con due navi, ma con una sola nave all’operazione “Shield”, ma entrambe le operazioni saranno coordinate in un certo modo.
Cacciatorpediniere statunitensi con armi pesanti sono già nell’area prendendo di mira le basi di lancio di missili e droni Houthi.
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