Il successore dell’89enne Giorgio Napolitano sarà scelto dal Parlamento alla fine di gennaio. Il voto è visto come un test per il governo del primo ministro Matteo Renzi.
Roma – Italia Il presidente Giorgio Napolitano si è dimesso dopo quasi nove anni da capo dello Stato.
Il motivo principale dell’abdicazione è stata l’età avanzata, il politico festeggerà il suo novantesimo compleanno a giugno.
Il Parlamento italiano eleggerà un nuovo capo di Stato alla fine di questo mese e il voto è visto come un test per il governo del Primo Ministro Matteo Renzi.
Matteo Renzi | Foto: Reuters
Esperto in formulazioni precise
Giorgio Napolitano è nato il 29 giugno 1925 a Napoli e all’età di 18 anni agì come attivo antifascista durante la Seconda Guerra Mondiale.
Aderì al Partito Comunista Italiano (PCI) subito dopo la liberazione del Paese. Dopo aver conseguito una laurea in giurisprudenza, entrò per la prima volta in parlamento nel 1953, dove difese gli interessi delle comunità economicamente arretrate negli stati del sud.
Oratore molto abile e maestro di formulazioni intellettualmente precise, Napolitano guidò il gruppo comunista alla Camera bassa negli anni ’80 e diresse il dipartimento internazionale del partito. Alla fine del decennio pubblica anche un lavoro sul futuro della sinistra in Europa.
Come comunista, ha subito una trasformazione radicale nel tempo. Da un giovane bolscevico che, secondo il Corriere della Sera, riteneva necessaria l’invasione sovietica dell’Ungheria nel 1956, a lui si affiancarono rappresentanti del partito più flessibili e non dogmatici.
Uno dei pochi intellettuali comunisti italiani, trovò accoglienza negli ambienti accademici americani, anche grazie alla sua ottima conoscenza dell’inglese.
Dopo il crollo del mondo bipolare all’inizio degli anni ’90 e la trasformazione del PCI nel Partito Democratico della Sinistra (PDS), che poi scomparve e divenne il Partito Democratico (PD), occupò una posizione oscura all’estero. ministro, e qui è più riformista. Tra il 1989 e il 1992 è stato eletto per la prima volta anche al Parlamento europeo.
Presidente “per necessità”
È stato presidente del Consiglio di rappresentanza popolare – già membro del PDS – dal maggio 1992 all’aprile 1994. Nel primo governo di Romano Prodi (1996-1998), è stato ministro dell’Interno. Tra il 1999 e il 2004 è stato nuovamente deputato e presidente della commissione costituzionale del Parlamento europeo.
Il presidente Carlo Ciampi lo ha nominato senatore a vita nell’ottobre 2005. È diventato l’undicesimo presidente della Repubblica italiana nel maggio 2006 al quarto turno delle elezioni. Il suo mandato presidenziale scade nel 2013 e non ha intenzione di difendersi.
Solo i politici lo hanno costretto a candidarsi dopo aver fallito cinque volte nella scelta del successore. È stato poi eletto per un altro mandato di sette anni al sesto turno.
“Evangelista zombi malvagio. Esperto di pancetta. Fanatico dell’alcol. Aspirante pensatore. Imprenditore.”