Stato: 01.05.2023 15.46
La decisione del governo italiano ha fortemente limitato il lavoro delle navi di soccorso civile. Molte organizzazioni umanitarie sono ora preoccupate che presto potrebbero esserci più morti nel Mediterraneo.
20 organizzazioni umanitarie, tra cui Medici Senza Frontiere e l’associazione tedesca Sea-Watch, temono ulteriori morti nel Mediterraneo dopo che il governo italiano ha emesso un nuovo decreto. Le nuove norme sono in contrasto con gli obblighi di risparmio previsti dal diritto marittimo internazionale.
Un decreto emanato a fine dicembre stabilisce che i soccorritori civili in mare possono effettuare un solo salvataggio per operazione nel Mediterraneo. Devono quindi dirigersi rapidamente verso il prossimo porto designato, senza fornire assistenza a un’altra nave in difficoltà. Le navi di solito eseguono diversi salvataggi per missione.
Le violazioni possono comportare sanzioni elevate
Inoltre, migranti e rifugiati devono indicare su quale nave e, soprattutto, in quale paese dell’UE intendono presentare domanda di asilo e poi completare la domanda. In caso di violazione delle nuove norme, l’Italia minaccia i capitani civili di navi con multe salate fino a 50.000 euro. Le navi possono anche essere sequestrate e trattenute dalle autorità.
Secondo le organizzazioni umanitarie, la decisione viola il diritto marittimo internazionale, i diritti umani e il diritto europeo.
Corso forte contro i soccorritori privati in mare
Da quando si è insediato a ottobre, il governo di destra guidato dal primo ministro Giorgia Meloni ha rafforzato la sua posizione sul soccorso privato in mare. Nel novembre dello scorso anno, il governo ha cercato di impedire a due barche di portare a terra le persone soccorse. Di recente, secondo gli assistenti, le autorità hanno semplicemente assegnato navi a porti remoti per molestarle.
Di volta in volta, rifugiati e migranti provenienti da paesi nordafricani come la Libia hanno affrontato il pericoloso viaggio attraverso il Mar Mediterraneo. Secondo le stime dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM), lo scorso anno sono morte o scomparse più di 2.000 persone.