“Tuteleremo i nostri diritti in buona cooperazione con i nostri amici e alleati, a cominciare dal nostro paese gemello, Cipro. Tuttavia, lo faremo nel rispetto dei principi di base delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea, perché questo è quanto determinato da le nostre stesse autorità”, ha affermato il ministro degli Esteri greco, Nikos Dendias, in un messaggio trasmesso in videochiamata alla 18a Conferenza economica, svoltasi a Nicosia.
Sottolinea che questa è esattamente la prassi adottata dai paesi civili: “Come abbiamo fatto con l’Italia e l’Egitto. Questo trattato, così come il recente accordo sulla zona marittima tra Israele e Libano, che è sempre stato basato sul diritto internazionale, sono esempi di questo.” geniale che tutti gli altri paesi della regione dovrebbero seguire”, ha detto.
Dendias ha caratterizzato il Memorandum Turchia-Libia come un accordo, basato su un reato di diritto, concordato tre anni fa, mentre ha affermato che “la Turchia, oltre alla sua inaccettabile, condannabile e persistente retorica contro la Grecia, sta procedendo anche con azioni che rischiano sconvolgendo il fragile equilibrio.” nel Mediterraneo”.
Parla del potere del revisionismo e del suo ritorno alla pratica del 19° secolo che sta tornando con rinnovato slancio e potere nel nostro ambiente circostante.
Allo stesso tempo, ha osservato che “la Turchia continua le sue azioni provocatorie nell’Egeo, a Cipro e in altre regioni, violando le regole di base del diritto internazionale – regole che la stessa Turchia applica nel leggere l’ipocrisia, se non l’assurdità. Non svilupperemo questo percorso.” insistette.
Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, il capo della diplomazia greca ha dichiarato che la posizione della Grecia rimane ferma: “Sosteniamo l’integrità territoriale e la sovranità di tutti i paesi. Condanniamo l’annessione illegale del territorio ucraino da parte della Russia. Qualsiasi tolleranza da parte della comunità internazionale potrebbe creare un precedente disastroso “C’è ancora la comunità greca che vive in Ucraina, alla quale abbiamo solo un accesso parziale a causa delle ostilità. La nostra principale preoccupazione rimane la sua protezione e l’amministrazione della giustizia per la commissione di eventuali crimini di guerra”.
Fonte: RES – MEB