Due quarantenni non lascerebbero andare la gonna della madre. Il tribunale italiano ha dato alla madre il diritto di sfrattarli da iRADIO

Una donna italiana, stufa di avere ragazzi adulti in casa sua, ha vinto una causa in tribunale per sfrattarli. Anche se hanno un lavoro, gli uomini, di età compresa tra 40 e 42 anni, si rifiutano di cercare un posto dove vivere. Insider ha scritto dell’insolita causa.




Pavia

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Un ordine del tribunale di espulsione della prole è molto insolito (foto illustrativa) | Fonte: Unsplash | Rimuovi la licenza,©

Sebbene in Italia sia sempre esistita una cultura delle famiglie multigenerazionali, negli ultimi anni è aumentato il numero di giovani adulti che vivono più a lungo nella casa familiare. Le condizioni economiche sempre più difficili e i tempi più lunghi prima che i giovani possano trovare un impiego stabile stanno causando ritardi.

A volte vengono chiamati in modo derisorio “bamboccioni” (vagamente tradotto come “bambini troppo cresciuti”). Il termine è stato utilizzato per la prima volta da un politico italiano nel 2007 per evidenziare l’elevato numero di giovani che vivono ancora con i genitori. Secondo lo studio, nel 2024 il numero di uomini e donne italiani adulti tra i 18 e i 34 anni che vivono ancora con i genitori sarà circa il 70% nel 2024.

La madre di Pavia

Tuttavia, non tutti i genitori si sentono a proprio agio in una situazione come questa. La donna, 75 anni, della città di Pavia era stanca di mantenere i figli di mezza età e ha cercato più volte di convincerli a trovarsi una casa separata, anche perché entrambi avevano un lavoro.


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La madre è arrabbiata anche perché i suoi figli non contribuiscono alle spese domestiche e non partecipano ai lavori domestici. Perciò li portò in tribunale. Il giudice di Pavia, Simona Caterbi, è d’accordo con lui e ha emesso il provvedimento di sfratto.

Un ordine del tribunale di sfrattare la sua prole è insolito. Ma in Italia ci sono anche casi in cui i genitori vengono portati in tribunale dai figli adulti, che sperano ancora in un sostegno economico.

In un caso del 2020, la Corte Suprema italiana ha respinto il ricorso di un musicista part-time di 35 anni che sosteneva che il suo reddito di 2.000 euro al mese non era sufficiente per vivere e quindi aveva bisogno di soldi dai suoi genitori. Il caso è stato respinto dalla corte, sulla base del fatto che i giovani adulti non hanno automaticamente diritto al sostegno finanziario da parte dei genitori.

Tamara Kocourkova

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Adriana Femia

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