Sii contemporaneo per Diego Armado Maradona e poter condividere con lui il campo di gioco segna coloro che ne hanno l’opportunità. Ma anche per i suoi gesti fuori dal campo per via della personalità che Ten aveva che ricordava soprattutto con i compagni, fuori gara. In tal senso, Enzo Francescoli e Hernan Diazo, ricorda l’aneddoto Pelusa. L’uruguaiano, emblema del River Plate, sottolinea l’atteggiamento di Ten in Superclásicos.
“So che ha spunti per le cose che mi dicono, ma non li ho mai avuti come partner. Lo avevo come rivale sia al Boca che in Argentina e mi ha sempre rispettato e mi ha dato un posto. È così rispettoso fino al punto non mi ha mai fatto scherzare sul River-Boca”, ha detto Enzo, prima che l’evento iniziasse Confessione (TNT Sport). Al di là del suo carisma, è stato un esempio di come Diego ha affrontato Francescoli nei tre Superclásicos dove si sono incontrati tra il 1995 e il 1997.
Maradona è stato campione del mondo con l’Argentina in Messico 1986, ma ha sempre seguito i suoi compagni di squadra. Dopo l’Italia 1990, la squadra dell’Uruguay è assente dai successivi due Mondiali e sono stati dodici anni difficili per i giocatori uruguaiani. Hanno avuto però il supporto di Diego e Francescoli ha raccontato una storia nella foga del match: “Senza dubbio come giocatori sappiamo tutti chi è, un mostro. Ma ricordo quando siamo stati interrogati pesantemente in Uruguay con il problema della gente che tornava, noi suonavamo all’estero. Ricordo anche che con la sua famiglia era in partita per le Qualificazioni e ci andò ci ha deformato a morte e ha tenuto una conferenza stampa a nostro favore. Cose inutili, ma lui sì. Da lì ho avuto un ottimo rapporto.
Maradona e Francescoli si sono incrociati anche nel calcio italiano, come Diego ha giocato nel Napoli ed Enzo nel Cagliari e hanno condiviso parte della stagione 1990/1991, fino a quando l’argentino è stato squalificato per essere risultato positivo per doping in una partita contro di lui. 17, 1991.
In linea con questa testimonianza, Díaz ha ammesso ai suoi ex compagni di squadra al River Plate: “C’è una cosa che ci unisce, che è Maradona: hai sempre avuto grande rispetto per lui e lui ha nei tuoi confronti. Sono stato fortunato a poter giocare con lui ed essere un compagno di squadra. Sono dichiarato maradoniano. Con me e con i miei amici ha dei gesti”.
La Hormiga ha raccontato la sua storia con Diego e il regalo inestimabile che gli ha fatto: “Mi hanno chiamato in Nazionale per un’amichevole con l’Argentina a Zurigo. Quelli di noi in Argentina stavano viaggiando e quelli di noi in Europa siamo arrivati due giorni prima. Per me (Maradona) è stato il migliore e avendolo, ho mangiato a malapena quella notte, l’ho guardato e siamo rimasti per due giorni. Poi giocheremo un’amichevole, io sono a Rosario Central i campioni d’Argentina contro il Napoli campioni d’Italia. L’intera squadra centrale, compresi gli oggetti di scena, voleva i suoi vestiti e l’ha tirato fuori e me l’ha dato. Sono quasi morto. Ce l’ho ancora oggi. Avendo quel tipo di atteggiamento, un uomo che ho incontrato due giorni fa“
Ecco perché sottolineo molto le persone che vanno oltre i giocatori ordinari come te (riferendosi a Maradona e Francescoli). Questa è l’eredità che ti ha lasciato. Un tale atteggiamento, leadership e poi hai l’obbligo di trasmettere quell’insegnamento e quell’eredità”, ha concluso Hernán.
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