ROMA. Il nuovo parlamento italiano è stato formato dopo la vittoria dell’estrema destra alle elezioni di settembre, in una giornata segnata da divisioni interne sulla formazione di un esecutivo che probabilmente sarà guidato dalla post-fascista Giorgia Meloni.
Amante dell’eredità fascista, Ignazio La Russa, “il più nobile” dei futuri primi ministri, è stato eletto ieri presidente del Senato, la seconda carica più importante dopo quella di Presidente della Repubblica.
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“Rasputin”, come veniva chiamato per la lunga barba e i capelli che sfoggiava negli anni ’70, ispirato da un consigliere del defunto zar russo Nicola II, sarebbe stato fondamentale per il primo governo guidato da una donna e proveniente dall’estrema destra.
La Russa, 75 anni e cofondatore con la Meloni del gruppo ultras Fratelli d’Italia (FdI), ha ottenuto 116 voti favorevoli, quando il quorum richiesto era 104, mentre le schede bianche sono state 65.
Tuttavia, la sua ascesa è stata minata dal fatto che non ha ricevuto il sostegno dei senatori di uno dei partiti della coalizione di destra che hanno vinto le elezioni.
Forza Italia ha simbolicamente espresso il proprio disagio per la gestione delle trattative per la distribuzione delle cariche.
La Meloni ha celebrato l’elezione di “un patriota, un servitore della Patria, un amante dell’Italia”. Allo stesso modo, ha ricordato che per i Fratelli Italiani è stato un “riferimento insostituibile”, in quanto ha contribuito alla loro formazione dopo un passato politico sempre legato al neofascismo, ha riferito la RAI.
Nel 2018 La Russa si vantava in un’intervista al Corriere della Sera della sua collezione di cimeli della dittatura e di riferimenti a Mussolini, oltre a libri sulle camicie nere e sull’Italia coloniale, in un video che ora è tornato di moda. promozione al secondo posto più autorevole in Italia.
Ignazio La Russa, il cui secondo nome era Benito, come Mussolini, è nato il 18 luglio 1947 a Paternò, vicino a Catania, in Sicilia, da una famiglia di proprietari terrieri.
La sua vocazione politica gli venne dal padre, Antonino La Russa, che fu segretario della sezione locale del Partito Nazionale Fascista (PNF).
Militante del Movimento Sociale Italiano fin da giovane, fu deputato e senatore del partito erede del fascismo nel secondo dopoguerra, lo stesso partito in cui Giorgia Meloni iniziò la sua carriera da adolescente.
Nel febbraio 2020, per irridere alle misure di distanziamento sociale dovute alla pandemia di coronavirus, ha pubblicato sul suo account un tweet controverso che ha dovuto ritrattare: “Non avvicinarti a nessuno, essere contaminati è mortale. Fategli il saluto romano: è antivirale e combatte i microbi”.
L’udienza di conferma del Senato è stata notevole anche perché il posto di presidente ad interim del Senato era occupato, per età, da Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto, che ha invitato i legislatori a combattere i messaggi d’odio, in un discorso interrotto più volte da applausi.
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