Il premier italiano Mario Draghi ha conquistato la fiducia del Senato, ha ottenuto 95 voti, 38 senatori contrari. Ma tre del partito al governo hanno boicottato il voto di mercoledì, minando la visione di Draghi di un governo di unità. È stata quell’unità di governo a mantenere Draghi in carica dopo che il presidente Sergio Mattarella ha respinto le sue dimissioni la scorsa settimana.
Al voto di mercoledì non ha preso parte il Movimento Cinque Stelle (M5S), che è alla base dell’attuale crisi di governo, ma nemmeno i partiti e gli alleati di estrema destra italiana e della Lega di Draghi Naik.
Draghi ha rassegnato le sue dimissioni al presidente giovedì dopo aver perso il sostegno del movimento populista M5S, che ha rifiutato di prendere parte a un voto di fiducia al governo. Mattarella ha chiesto al capo del governo di rivolgersi in parlamento per avere un quadro chiaro della situazione politica.
Rivolgendosi al Senato mercoledì, Draghi ha affermato che sarebbe rimasto in carica se i partiti della sua ampia coalizione di governo lo avessero sostenuto. Ha anche menzionato il sostegno della comunità più ampia che lo ha invitato a non dimettersi dal suo incarico.
Ma l’idea di Draghi di una “coalizione di unità nazionale” è fallita mercoledì dopo che i partiti al governo hanno gradualmente annunciato che non avrebbero preso parte a un voto di sfiducia. Uno dei senatori leghisti, Stefano Candiani, ha detto che sosterrà Draghi se “forma un governo senza populisti (M5S)”, altrimenti cederà il diritto di voto agli elettori alle elezioni anticipate. Questa è stata respinta da Draghi.
Poiché il primo ministro Draghi non ha ottenuto il sostegno popolare che cercava, elezioni anticipate a settembre o ottobre sono ora lo scenario più probabile per ulteriori sviluppi politici, ha scritto l’organismo mondiale. Questa sarebbe una situazione senza precedenti, dal momento che le elezioni parlamentari in Italia non si tengono in autunno dalla fine della seconda guerra mondiale, quando i legislatori di solito votano il bilancio del prossimo anno.
Inoltre, quest’anno, prima dell’arrivo dell’inverno, l’Italia e alcuni paesi europei potrebbero trovarsi di fronte a una grave crisi energetica dovuta all’interruzione delle forniture di gas russo in relazione alla guerra in Ucraina e alle sanzioni anti-russe imposte dall’Occidente contro Mosca.
Il ministro degli Esteri Luigi di Maio oggi nel suo ufficio Indonesia ha definito l’account “un giorno nero per l’Italia”.
“Gli italiani saranno più premurosi alle urne dei loro politici”, ha scritto il presidente del Pd, Enrico Letta.