Il gabinetto si riunirà vicino alla città di mare dove decine di corpi sono finiti a riva dopo che una barca piena di migranti ha colpito uno scoglio ed è affondata il mese scorso, ha detto il primo ministro italiano Giorgia Meloni.
Parlando ai giornalisti negli Emirati Arabi Uniti dopo l’incontro con il presidente del Paese, lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, con il quale ha discusso anche di immigrazione, Meloni ha respinto le accuse secondo cui il suo governo non avrebbe agito per prevenire l’incidente. Ha respinto anche la richiesta dell’opposizione di dimissioni del ministro dell’Interno Matteo Piadendozzi.
“Ad essere onesti, chiedono ogni giorno le dimissioni di un ministro diverso”, ha detto.
Meloni è stato criticato per non aver visitato il luogo dell’incidente, in Calabria, dal presidente italiano Sergio Mattarella. Quando gli è stato chiesto se avesse intenzione di andarsene, Meloni ha detto che il gabinetto si sarebbe presto riunito lì per discutere di immigrazione.
“La cosa migliore che possiamo fare per onorare le vittime è vedere cosa si può fare per evitare che accada di nuovo”, ha detto.
Questo naufragio ha riportato alla luce il dibattito sull’immigrazione in Europa e in Italia. La dura nuova legge del governo Meloni sugli enti di beneficenza per il salvataggio dei migranti è stata criticata dalle Nazioni Unite e da altri. Meloni, da parte sua, ha invitato i leader europei a fare di più per fermare l’immigrazione irregolare e prevenire nuove tragedie in mare.
“Non credo sia passato giorno da quando sono diventato primo ministro che non ho affrontato questo problema (…) in mezzo alla mancanza di interesse da parte di altri partiti”, ha detto.