La polizia italiana sta indagando negli uffici della trasmissione RAI “Rapporti” nell’edificio della radiotelevisione pubblica italiana, nonché nell’abitazione di un suo giornalista nel materiale trasmesso ieri, lunedì, per l’attentato alla mafia del 1992, durante quale è stato ucciso il pm Giovanni Falcone, racconta il presentatore Lo spettacolo di oggi di Sigfrido Ranucci.
Ieri, lunedì, è stato il 30° anniversario dell’attentato che ha ucciso Falcone, che stava indagando sulla mafia siciliana, sua moglie e tre guardie del corpo vicino a Kapatsi, in Sicilia.
Questa trasmissione giornalistica investigativa fornisce la prova che Stefano del Chiae, leader dell’organizzazione neofascista Avanguardia Nazionale (AN, Avanguardia Nazionale), si trovava sul luogo dell’attentato.
Ranucci ha annunciato tramite Facebook che gli agenti di polizia della Direzione della criminalità organizzata stavano conducendo un’indagine “per sequestrare informazioni riguardanti il rapporto diffuso ieri sera”. “Gli investigatori stanno anche cercando documenti e testimonianze su telefoni cellulari e computer”, ha aggiunto.
Si sospetta che nell’attentato di Falcone siano state coinvolte anche persone esterne a Cosa Nostra.
Il pm di Caltanisseta Salvatore De Luca ha chiarito che l’indagine non era a carico dei giornalisti, ma per confermare l’autenticità delle fonti.
Fonte: -ΜΠΕ
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