La locandina del film “12 anni schiavo” è considerata razzista

La casa cinematografica americana Lionsgate ha chiesto il ritiro della locandina del film “12 anni schiavo” dalle sale cinematografiche italiane perché considerata razzista da molti osservatori.

Nella locandina, su un’ampia superficie è visibile il volto del celebre attore Brad Pitt, e in uno spazio molto ristretto in basso a destra, la figura dell’attore afroamericano Chiwetel Ejiofor protagonista del film, il dominante persona che appare in quasi tutte le scene.

Brad Pitt ha un ruolo molto piccolo. A differenza del manifesto promozionale del film italiano, il manifesto “gemello” negli Stati Uniti raffigurava solo Chiwetel Ejiofor, che occupava l’intero spazio pubblicitario.

Molti osservatori ritengono che la società di distribuzione cinematografica in Italia, la BMI, con questo manifesto cerchi solo di attirare l’attenzione degli spettatori presentando attori più famosi di Chiwetel Ejiofor come Brad Pitt, ma c’è anche chi pensa il poster è il prodotto di un film. approccio razzista. Lo studio cinematografico Lionsgate non ha menzionato le accuse di razzismo nella sua richiesta di rimuovere il poster, adducendo solo ragioni legali.

La scelta di una società di distribuzione in Italia di esporre questo poster ha suscitato scalpore su Internet.

Sul sito Tumblr, un blogger italiano ha scritto: “Non ricordo davvero che Brad Pitt fosse il personaggio principale del film o interpretasse la figura centrale che avrebbe dovuto essere al centro del poster”.

Sul sito del Washington Post, un altro blogger ha dichiarato: “Capisco che Brad Pitt sia una star, ma non posso fare a meno di pensare che il razzismo non sia sconosciuto a tutti”.

E su Twitter l’attore e regista David Eng ha osservato che “i cartellonisti (…) forse non sono razzisti, ma pensano che tutti gli italiani lo siano!”.

Il film “12 anni schiavo”, è una delle produzioni hollywoodiane preferite dell’anno e uno dei principali candidati a premi come gli Oscar e si riferisce alla storia di un afroamericano libero nel diciannovesimo secolo, che fu venduto a schiavitù per lavorare nelle piantagioni di cotone nel Sud America.

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Marino Esposito

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