Lui Ministero Pubblico Federale (MPF) Il Brasile questo martedì ha chiesto all’ex calciatore Robinho soddisfatte in quel paese condanna a nove anni di reclusione che gli è stato imposto in Italia da a stupro di una donna.
L’accusa ha presentato un parere all’Alta Corte (STJ) difendendo l’osservanza delle sentenze da parte del Brasile, con la consapevolezza che rispetta la legge nazionale e perché dimostra anche l’impegno del Brasile nella repressione e nella cooperazione del crimine. .
Nella sua dichiarazione, la MFP ha sottolineato che se il Brasile non costringerà Robinho a scontare la sua pena, il Paese rischierà di consentire l’impunità per un crimine la cui materialità e paternità sono state riconosciute a livello internazionale.
La procura ha respinto anche le argomentazioni della difesa di Robinho, che metteva in dubbio la legalità del processo di raccolta di alcune prove per condannare l’ex calciatore.
Robinho, che si trova in Brasile, anche se non ha passaporto e gli è quindi vietato lasciare il Paese, è stato dichiarato colpevole nel 2022 da un tribunale italiano di aver partecipato allo stupro di gruppo di una giovane donna albanese in una discoteca di Milano nel 2013.
La sentenza è definitiva, ma la Costituzione brasiliana vieta l’estradizione dei suoi cittadini, e le autorità del Paese europeo chiedono che la sentenza venga omologata per poter essere eseguita in Brasile.
Lo stupro è avvenuto nel 2013, quando Robinho giocava nel Milan, e vi ha partecipato anche il suo amico Ricardo Falco, anch’egli punito per questo.
(Con informazioni da EFE)