Dopo che la direzione della fabbrica turca di “Jeans” a Leskovac ha informato via SMS i lavoratori che avrebbero perso il lavoro, il sindaco della città, Goran Cvetanović, ha detto oggi che avevano una premonizione che la fabbrica avrebbe lasciato la città e che ciò Per questo motivo sono state adottate misure precauzionali, ossia affinché la società italiana “Aunde” sia interessata a farsi carico di una parte dei suoi dipendenti e dei suoi debiti.
Come ha detto Cvetanović, anche la fabbrica greca “Autostop” è interessata ad assumere lavoratori che hanno perso il lavoro, ma la fabbrica coreana “Jura” darà lavoro ad almeno 200 lavoratori.
“Abbiamo fatto diversi passi, uno dei quali è che ieri si è rivolta a noi un’azienda italiana, interessata a rilevare una parte dei lavoratori e i loro obblighi, e domani i membri dell’autogoverno locale incontreranno il governo serbo per proseguire. incontro con questa azienda”, ha detto Cvetanović.
Si tratta dell’azienda “Aunde”, che produce coprisedili per auto e ha già due stabilimenti in Serbia.
Per quanto riguarda i debiti rimasti dopo la partenza della fabbrica “Jeans”, il sindaco di Leskovac ha detto che la direzione ha pagato agli operai gli stipendi di maggio, hanno promesso di pagare anche gli stipendi di giugno, e per “Vodovod” che la fabbrica è loro debitrice 350.000 dinari.
Non ha risposto alle domande su quanto ha sofferto il governo locale, cioè quante bollette non sono state pagate, ma ha detto che gli investitori italiani sono pronti a farsi carico e a pagare tutti i debiti legati alla città.
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