La Repubblica Ceca è riuscita a segnare a Bruxelles per la prima volta sotto il regno della Fial. Merito del ministro dei trasporti Martin Kupka (ODS) e della sua partecipazione alla creazione di una coalizione di Stati membri, che all’ultimo minuto ha spinto per il ritiro parziale dell’Unione europea dal divieto sui motori a combustione adottato lo scorso anno fino al 2035. Motori a combustione in le auto saranno inoltre immatricolate dopo quest’anno con la condizione di carburante non riempita con combustibili fossili, ma con combustibili sintetici, cosiddetti carbon neutral.
Il principale padre di questa parziale inversione di tendenza è stata la Germania, dove il cambiamento di opinione del governo con una forte sezione dei Verdi è stato dovuto al collega di dipartimento di Kupko Volker Wissing, un membro del piccolo FDP liberale. Altri alleati nella coalizione sintetica sono Slovacchia, Italia, Polonia e Spagna. Ed è stato Kupka a convocare a metà marzo a Strasburgo un vertice informale dei ministri dei trasporti di questi paesi.
A Strasburgo, i “sintetici” hanno raccolto una minoranza di blocco, dopodiché si è svolto un affare sulla linea Berlino-Bruxelles. La Commissione Europea, in particolare la Direzione Generale dei Trasporti, insiste su diverse tecniche che garantiscano che gli automobilisti non saranno autorizzati a rifornire “fraudolentamente” le loro auto d’epoca con benzina vecchia, cioè fossile o diesel, anche dopo il 2035. A quanto pare, una soluzione era trovato alla fine della settimana, confermato dalla Germania e dal vicepresidente della Commissione per la politica climatica Frans Timmermans.
Dopo questa notizia, gli appassionati di motori a combustione interna hanno parlato con sollievo del mantenimento della neutralità tecnologica. Naturalmente questo non valeva nell’era del divieto della benzina convenzionale, del diesel o del cherosene, ma il punto è che l’obiettivo della neutralità del carbonio – il cui dogma e dogma non dovrebbero essere messi in discussione – può essere raggiunto almeno attraverso due strade diverse. , con due diverse tecnologie. È quindi giunto il momento di chiedersi da dove vengano i combustibili sintetici, di cui fino ad ora non si è sentito parlare dai non addetti ai lavori, e soprattutto quanto siano fattibili tecnicamente ed economicamente.
La produzione di e-fuel è più o meno fuori dalla fase del progetto pilota. Tuttavia, è diventato chiaro che il produttore dovrà affrontare due insidie principali ed è difficile dire quale sia la più grande.
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