Il Milan ha sconfitto per 0-4 il capolista Diego Armando Maradona. Si rivedranno tra 10 giorni in Champions League.
L’inno della Champions League non è stato suonato allo stadio, ma i giocatori hanno affrontato la partita come se lo fosse. E come se fosse una partita della competizione, il Milan ha mostrato ancora una volta la sua forma migliore, mettendo in dubbio il Napoli entrato con il marchio di favoriti assoluti per una serie che ora sembra molto più equilibrata.
La sfida di Maradona è iniziata come previsto. Non è stata solo un’altra partita, è stata un’occasione per il Napoli di riaffermarsi come rivale irraggiungibile, ma anche un’occasione per il Milan di riconquistare la fiducia e sentirsi di nuovo campioni dello ‘scudetto’.
E stavolta è stato il Milan a duellare. Hanno vinto con una partita che ha ricordato loro i ricordi della scorsa stagione. Pioli è tornato al suo dna, al quattro difensivo e al doppio pivot con Bennacer-Tonali. Ma quello che conta è il ritorno di Leao e un primo tempo spettacolare di Brahim, padrone e padrone del match.
Lo spettacolo del Málaga è iniziato presto, che avrebbe aperto le marcature al primo minuto con un timido tiro dal ferro quando le due squadre, rendendosi conto che non era una partita di campionato, si stavano ancora affrontando.
Ma non ci è voluto molto perché il Milan padroneggiasse il match. Non solo con la palla, attaccando nettamente il profilo destro di Mario Rui e Kim Min-Jae; ma solido dietro, a coprire Simeone e Kvaratskhelia, inghiottito in una rete di difese rossonere, sempre troppo distante per impensierire un Maignan che, quando dovrebbe emergere, emerge.
La sensazione che il Milan avesse piantato bene per 17 minuti è stata offuscata dal potenziale inarrestabile del Napoli. Ha sempre dato a Maradona l’impressione che da un momento all’altro gli azzurri potessero indossare un’altra divisa per dare inizio alla festa. È un miraggio, un’illusione. Perché quello che ha installato più attrezzatura è stato Brahim con gioco individuale sul profilo destro.
Il ’10’ milanese ha fatto emergere le sue qualità e con due tocchi ha eliminato Lobotka e Mario Rui mentre Calabria ha trascinato in fascia Min-Jae. Leao approfitta dello spazio e Brahim lo imbecca sul piatto d’argento che il portoghese usa, con un bel tuffo, per azzittire lo stadio della capolista.
È stato solo il primo passo del rilascio di Brahim. E appena nove minuti dopo, lo spagnolo entra in area di rigore dalla seconda linea, inosservato, controlla la palla vagante dopo il cross di Bennacer e, dimostrando ancora le sue qualità, trova Mario Rui in area piccola, con un chip, per sparare a Meret. con un tiro che devia leggermente Kim Min-Jae.
Sembrava un altro Milan, e sembrava un altro Napoli. Una situazione che la squadra guidata da Luciano Spalletti ha tentato velocemente di correggere, entrando in campo nella ripresa con intensità, senza speculare, convinta della possibilità di una rimonta. Ma ha colpito due volte i muri di Maignan e quello che sembrava un monologo partenopeo sulle porte in visita è diventato frasi di Milanis.
Senza Brahim in campo, sostituito dal disagio, Leao monopolizza tutti i riflettori. Riceve da Tonali sulla fascia sinistra e solo il gol di Meret gli passa di testa. Ha usato tecnica e fisicità per superare facilmente Rahmani e ha sparato con il piede sinistro per sigillare la sua doppietta. Il Milan fa festa a casa del leader.
Ma lo 0-3, per Saelemaekers, è sembrato insufficiente contro un Napoli palesemente infortunato, dissanguato a ogni azione, senza meta per la prima volta in questa stagione, senza un piano, spogliato della sua essenza per colpa del Milan. che è esploso proprio al momento giusto in questa stagione. Il belga non ha perdonato i corridoi che gli ha concesso la difesa locale e si è imposto da solo contro Meret per coronare il tutto e piazzarsi quarto.
Niente più colpi. Il Milan si è lasciato prendere la mano mentre il Napoli, infortunato, non ha potuto dare fastidio. Lo ‘scudetto’ è vicinissimo anche al Napoli, ma l’illusione della semifinale ‘Champions’ per i napoletani è sempre più in dubbio. Tutto perché il Milan si è svegliato al momento giusto.
Scheda dati
4 – Milano:Maignan; Calabria, Kjaer, Tomori, Theo Hernandez; Bennacer (Bakayoko, m.83), Tonali; Brahim (Saelemaekers, m. 57), Krunić (De Ketelaere, m. 83), Leao (Origi, m. 74); Giroud (Rebic, m.74)
bersaglio: 0-1, m.17: Leone; 0-2, m.25: Brahim; 0-3, m.59: Leao; 0-4, minuto 67: Saelemaekers.
Arbitro: A. Rapuano. Gli è stato mostrato un cartellino giallo a Lobotka (m.40) dal Napoli; e Giroud (m.35), Krunic (m.63) di Milano.
incidente: partita corrispondente alla ventottesima giornata di Serie A, giocata allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli (sud).