La carenza di personale e le lunghe liste di attesa per le cure hanno spinto il governo italiano a stanziare 125 miliardi di euro a favore del sistema sanitario nazionale.
Le strutture sanitarie di tutta Italia lamentano gravi carenze di personale, soprattutto nei pronto soccorso, che portano a lunghe liste di attesa per le cure.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha detto che i fondi saranno destinati al Fondo sanitario nazionale.
La notizia arriva al termine di una riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) e dopo una lunga trattativa sullo stanziamento dei fondi con le Regioni, che lamentavano scarsa flessibilità nei limiti di spesa e chiedevano loro risorse proprie. .
Il governo del primo ministro Giorgia Meloni sta portando avanti le riforme varate dalla Lega che permetterebbero alle regioni di regolamentare in modo autonomo alcuni settori, compresi i servizi sanitari.
Le riforme hanno portato Schillaci a chiedere che le regioni siano “dirette” dal Ministero della Salute per garantire che tutti i sistemi sanitari regionali italiani offrano gli stessi servizi.
Il Ministero non ha solo il potere di indirizzare e distribuire i fondi, ma anche la capacità di “sostenere, insieme alle Regioni, meccanismi positivi per capire chi lavora meglio e aiutare chi è in difficoltà o non riesce a lavorare bene. ”, ha spiegato Schillaci.
Attualmente le strutture sanitarie del Nord Italia sono mediamente molto migliori rispetto a quelle del Sud Italia. Per questo motivo molti italiani del sud si trasferirono al nord per curarsi.
Tuttavia, Schillaci ha sottolineato che i problemi del sistema sanitario nazionale non riguardano solo le risorse finanziarie, ma anche la struttura del sistema.
“I medici devono accompagnare i pazienti il più da vicino possibile e fissare un calendario di esami, controlli ed esami diagnostici”, ha affermato il ministro delle Finanze chiedendo ai medici di tornare al centro dell’attenzione.
“Se c’è un medico che accompagna il paziente o una struttura che lo cura, può bastare che il paziente venga sottoposto a follow-up un anno dopo la prima visita”, ha aggiunto.
Schillaci ha affermato che l’Italia deve superare la sua visione “centrica dell’ospedale”, limitare i ricoveri non essenziali e “restituire gli ospedali a strutture per acuti dedicate al trattamento delle malattie più complesse, liberando così risorse economiche a beneficio della regione e del Paese. ” settori sociale e sanitario”. “può essere assegnato ai servizi sanitari”.
Durante la pandemia, la spesa sanitaria pubblica in Italia ha raggiunto il 7,5% del PIL, mentre la spesa sanitaria privata ha raggiunto il 2,3% del PIL nel 2021. Nel 2024, la spesa sanitaria dovrebbe attestarsi al 6,4%.
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