Pachuca (Messico), 10 ottobre (EFE).- L’italiano Francesco Totti, campione del mondo con l’Italia ai Mondiali del 2006, ha dichiarato martedì che, grazie al suo buon piede, dovrebbero esserci più calciatori messicani in Serie A nel suo paese, che è uno dei campionati più forti.
“Questi giocatori hanno le qualità per giocare nel calcio italiano, che è uno dei campionati più importanti al mondo, quindi spero che ci siano più giocatori messicani in Europa, soprattutto in Italia”, ha sottolineato la leggenda della Roma.
Martedì Totti, insieme ad altre 17 figure del calcio messicano e mondiale, è entrato nella Hall of Fame Internazionale, con sede a Pachuca, Hidalgo, nel nord del Messico.
L’ex capitano della Roma, squadra per la quale ha giocato tutta la sua carriera, dal 1992 al 2017, ha sottolineato le capacità del messicano di giocare per il suo Paese; Ha particolarmente elogiato il vincitore della Coppa del Mondo Hirving Lozano, campione con il Napoli nella stagione precedente.
“Parliamo di Lozano, è un giocatore straordinario, un attaccante che ha fatto la differenza appena arrivato in Italia, è riuscito a vincere subito lo scudetto al Napoli, cosa per nulla facile; “Ecco perché lo considero un top player”, ha spiegato.
Totti ha menzionato anche il portiere Guillermo Ochoa, che la scorsa stagione è stato nominato uno dei migliori giocatori della Salernitana, e il difensore del Genoa Johan Vásquez.
“Non è l’unico, c’è Ochoa che ha fatto la differenza alla Salernitana, più Lozano al Napoli e Johan Vásquez al Genoa., Sono molto felice e spero che si divertano”.
Tra le figure inserite nella International Hall of Fame nel 2024, spicca l’ex calciatore locale Rafael Márquez, ex giocatore del Barcellona e cinque volte vincitore della Coppa del Mondo tra il 2002 e il 2018; e Cuauhtémoc Blanco, considerato uno dei migliori giocatori della nazionale maggiore del Messico.
Così come l’argentino Ricardo La Volpe che guidò il Messico ai Mondiali del 2006 in Germania.
Oltre a Totti, le stelle internazionali incluse sono l’italiano Carlo Ancelotti, ex allenatore del Real Madrid; Gli spagnoli Carles Puyol e Xavi Hernández, campioni del mondo 2010, Samuel Eto’o del Camerun e Kaká del Brasile, re del mondo nel 2002.
Il tedesco Uwe Seeler, morto l’anno scorso, è diventato decano del calcio internazionale; e nella categoria femminile la porta si è aperta alla brasiliana Pretinha.