Madrid, 24 set (EFE).- Lo spagnolo Jaume Masiá (Honda) ha ottenuto una vittoria “straordinaria”, la seconda della stagione dopo quella ottenuta nei Paesi Bassi, vincendo il Gran Premio dell’India Moto3, disputato sul circuito “Buddh International”.
La vittoria di Masiá, davanti al giapponese Kaito Toba (Honda) e Ayumu Sasaki (Husqvarna), gli ha permesso di prendere la testa della classifica, dove è in testa alla classifica con Daniel Holgado (174 punti), uno in più di Sasaki del Giappone.
Le forti condizioni atmosferiche del fine settimana hanno portato la direzione del campionato a decidere di ridurre le distanze di gara in tutte le categorie, eliminando un giro in Moto3 e Moto2 e fino a tre giri in MotoGP, in modo che i piloti delle categorie più piccole dovessero completare la distanza di gara . 16 giri in totale.
In Moto3, inoltre, uno dei protagonisti, il turco Deniz Öncü (KTM), è stato svantaggiato da una penalità che lo ha costretto a partire ultimo, oltre a dover fare un “giro lungo” durante la gara, anche se è andata peggio . per l’italiano Romano Fenati (Honda), infortunatosi in prova e saltato la prova indiana.
Ma i semafori del “Buddh International” si sono spenti all’ora prevista e il leader, lo spagnolo Jaume Masiá (Honda), non ha fallito e ha iniziato la gara da leader, superando la difficile prima curva del percorso. in primo luogo.
Con Masiá a trainare il gruppo principale, e dopo aver affrontato la terza curva, si immettono nel rettilineo del percorso indiano, 1.220 metri, con il giapponese Ayumu Sasaki (Husqvarna) attaccato come una patella allo spagnolo e il gruppo molto, molto allungato.
Il ritmo che Jaume Masiá ha stabilito nel primo giro ha fatto allungare molto il gruppo e sia lui che Sasaki hanno guadagnato qualche metro di vantaggio sul gruppo degli inseguitori, guidato dal brasiliano Diogo Moreira (KTM), e dove l’australiano Joel Kelso (CFMoto) è caduto .
Al secondo giro il gruppo principale si è tagliato, con sei piloti, due a due, in testa e formato da Masiá e Sasaki, Moreira e Matteo Bertelle (Honda) dall’Italia, e Kaito Toba (Honda) dal Giappone. Taiyo Furusato (Honda), insieme al resto del gruppo principale, guidato dall’olandese Collin Veijer (Husqvarna), ha cercato di non perdere il contatto con loro.
A quel punto erano stati completati solo due giri, il leader del campionato del mondo fin dalla prima gara dell’anno, a Portimao (Portogallo), lo spagnolo Daniel Holgado (KTM), era al decimo posto nel gruppo di Diogo Moreira e dello spagnolo Colombia. David Alonso (Gas Gas) – vincitore di tre primi premi – e con molta difficoltà a tenere il passo con i suoi rivali.
Un giro dopo, nel terzo, la gara perdeva uno dei suoi protagonisti, l’italiano Matteo Bertelle, che cadeva senza possibilità di proseguire e con la coppia formata da Masiá e Sasaki aveva già un vantaggio di oltre 1,7 secondi.
Giro dopo giro Masiá e Sasaki si lasciano alle spalle il resto dei piloti della Moto3, con Collin Veijer già terzo che forma un gruppo con gli altri favoriti della categoria che cercano di colmare il gap e con il turco Deniz Öncü che tenta di recuperare posizioni.
Il pilota turco era diciannovesimo al sesto giro, anche se la cosa più preoccupante era che non sembrava avere lo stesso passo delle prove e del pilota di testa in gara, dove a Diogo Moreira è stata comminata una penalità di “giro lungo” che è costata allontanarlo dalla posizione Quello.
Masiá e Sasaki hanno consolidato la loro fuga di oltre 2,4 secondi rispetto alla coppia formata da Veijer e Toba che si è progressivamente allontanata dal gruppo degli inseguitori, dove il leader del campionato, Daniel Holgado, si è portato alla meta. più vicino.
A sei giri dalla fine, Jaume Masiá ha cambiato nuovamente il ritmo per aumentarlo di qualche decimo di secondo, abbastanza perché Ayumu Sasaki restasse lentamente indietro e spianasse così la strada alla sua seconda vittoria stagionale per lo spagnolo, che in grazie ai risultati dei rivali potrebbe accedere alla leadership mondiale, a soli dodici punti da Holgado.
Dietro, l’inglese Scott Ogden (Honda) è caduto e il giapponese Tatsuki Suzuki (Honda) non è riuscito a evitare la collisione, anche se entrambi sono riusciti a lasciare la pista indipendentemente.
Masiá ha consolidato con autorità il suo vantaggio in testa alla corsa, mentre Sasaki si è sgonfiato poco a poco ed è stato infine neutralizzato da Veijer, il suo compagno di squadra, e Kaito Toba, che “si sono lasciati coinvolgere” nella loro particolare battaglia in quegli ultimi giri. .
La vittoria di Jaume Masiá non è stata in dubbio e sul podio sono stati finalmente raggiunti dal giapponese Kaito Toba (Honda) e dal giapponese Ayumu Sasaki (Husqvarna), dopo una “feroce” battaglia sui giri, che all’ultimo giro si è conclusa con Collin Veijer per primo posto. pavimento.
La caduta di Veijer ha favorito il leader del campionato, Daniel Holgado, che è risalito dal quinto al quarto posto ed è riuscito così a restare in testa alla classifica iridata grazie al numero di vittorie, tre per lui e due per Masiá.
Dopo l’Holgado, David Alonso si è qualificato, davanti all’italiano Riccardo Rossi (Honda), allo spagnolo David Muñoz (KTM) e Iván Ortolá (KTM), nonché all’italiano Stefano Nepa (KTM), che ha concluso nella top ten. .
A segnare punti sono stati anche gli spagnoli José Antonio Rueda (KTM) e Xavier Artigas (CFMoto), l’italiano Filippo Farioli (KTM), il brasiliano Diogo Moreira e il turco Deniz Öncü.
L’unica donna in gara, la spagnola Ana Carrasco (KTM), ha concluso al ventesimo posto.
Juan Antonio Llados
(c) Agenzia EFE