La Grecia potrebbe seguire il percorso dell’Italia, soprattutto se i flussi di gas della Russia verranno interrotti in piena estate.
A Maximou si può dire che la sicurezza energetica nel nostro Paese è una cosa certa e che molte scommesse sono su una “soluzione europea comune” per l’energia, ma questo non significa che non ci sia una “soluzione di emergenza” da seguire se non esce da Bruxelles. fumo bianco”.
Una di queste sarebbe una misura adottata di recente dalla vicina Italia e mira al risparmio energetico negli edifici pubblici.
Più precisamente, secondo le informazioni di “NEON”, ci sarà una direttiva dall’alto (non si sa se sia accompagnata da sanzioni) durante i caldi mesi estivi, la temperatura dell’aria condizionata in tutti gli edifici pubblici non dovrebbe scendere sotto i 26- 27 gradi.
Ci sarà una direttiva simile in inverno, dove il condizionatore avrà un limite di circa 20 gradi.
Se e quando questo piano andrà a buon fine, tutti i dipendenti del servizio pubblico dovranno spegnere le luci a fine lavoro e verranno apportate le modifiche necessarie alle vecchie (e più energivore) lampadine.
Gli esperti ritengono che questa azione, che può essere accompagnata da alcune raccomandazioni IN TOTALE POPOLAZIONE, ridurrà in una certa misura la domanda di energia che raggiunge picchi soprattutto nei mesi estivi.
modello italiano
Con l’emendamento approvato dal parlamento italiano, il Paese limitrofo ha deciso di “lavorare” il condizionatore dell’edificio con un “cutter” per ridurre i consumi energetici e di conseguenza la sua dipendenza dall’energia russa.
“Funzionamento del termostato», come accennato dai media italiani, prevedendolo L’aria condizionata negli edifici pubblici, comprese le scuole e gli uffici governativi, non dovrebbe essere impostata al di sotto dei 27 gradi Celsius durante i caldi mesi estivi.
In inverno, l’impianto di riscaldamento non dovrebbe riscaldare l’edificio oltre i 19 gradi, anche se saranno consentiti 2 gradi sopra in condizioni speciali (es. gelo).
Come per tutto ciò che è obbligatorio, ci sono sanzioni adeguate. Coloro che non rispettano saranno soggetti a una multa da € 500 a € 3.000.
Le misure di emergenza sono già in vigore dal 1 maggio, con le autorità che lasciano “finestre” per la loro espansione agli edifici privati (es. industriale, commerciale).
(credito foto: eurokinissi)