2 dicembre 2023 | 23:18
Nel 1955, Patricia Highsmith, una delle menti più peculiari della letteratura americana e una delle più grandi figure del romanzo poliziesco, introdusse nel mondo dei libri un eroe che in circostanze normali poteva essere designato solo come l’antagonista di un protagonista immaginario. Ma la mente acuta di Highsmith e il modo in cui vede il mondo lo rendono il protagonista di tutti e 5 i libri, un truffatore opportunista e bifronte con tendenze omicide.
Il suo nome è Tom Ripley e in cinque libri Highsmith ci mostrerà come ingannare le persone, impersonare gli altri, attuare schemi immorali che lo rendono ricco con mezzi non etici e, allo stesso tempo, sotto il primo strato della sua anima malvagia, Highsmith rivelarlo. siamo alla solitudine di un uomo che guarda caso è nato povero e, facendo di tutto per essere migliore, ha perso l’anima. O almeno grossolanamente perché come sai quando hai perso la tua anima e lo sai, ti resta ancora un po’ di anima da perdere.
Il talento di Mr Ripley, come era noto il primo romanzo di Highsmith con Tom Ripley, è stato adattato due volte per il cinema. Il primo del 1965 si intitolava “Nudi al sole” e aveva come protagonista lo scintillante Alain Delon. Tuttavia, sarebbero passati altri 33 anni prima che il libro arrivasse nei cinema come previsto. Perché l’omonimo film di Anthony Miguel del 1998 con Matt Damon, Jude Law, Gwyneth Paltrow, Cate Blanchett e Philip Seymour Hoffman è proprio questo: un perfetto adattamento di Il talento di Mr. Ripley e quindi è un vero capolavoro poliziesco.
La trama è la seguente: A metà degli anni ’50 a New York, l’armatore milionario Herbert Greenleaf chiede al giovane Tom Ripley di recarsi in Italia per convincere suo figlio, Dickie (Jude Law), a cui piace spendere i soldi di suo padre, a tornare in America. Tom Ripley, che finge di conoscere Dickie, va in Italia per cercarlo e convincerlo, ma finisce per rimanere affascinato dal suo stile di vita ricco e spensierato e vuole vivere anche lui così.
Dickie e Ripley diventano amici e Ripley sentirà una forte attrazione per Dickie, che a sua volta diventerà il modello perfetto. Ripley, che inizialmente era amichevole e innocente, si trasformerà in un personaggio molto imprevedibile, trasformandosi gradualmente in una forma demoniaca e cercando di rubare la vita di Dickie.
Minghella gioca con entrambi i personaggi in maniera quasi sadica. Sebbene in questo caso Ripley sembri essere il “cattivo” e Dickie la “vittima”, l’ambiente sociale in cui è costruito rende facile identificarsi con i teisti. È discutibile se Ripley desideri lo stile di vita di Dickie perché lo ammira così tanto o semplicemente perché odia se stesso e si vergogna del suo basso background sociale. È anche l’omoerotismo sottile ma non così sottile che si verifica tra loro che rende le motivazioni di Ripley ancora più oscure. In ogni caso, l’arroganza di Dickie ci fa innamorare dei piani di Ripley e quindi identificarla come la più grande assassina che abbiamo mai visto al cinema.
Questo film è su Netflix. Onoratelo, il contrario è peccato.